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pietre di inciampo torino

I deportati identificati furono 611; 154 uomini e 80 donne superarono all’arrivo la selezione per il gas. Fu prelevato dalle mura della sua abitazione dopo una delazione compiuta da conoscenti italiani, come riporta la moglie Lidia in alcuni documenti. Di professione verniciatore e in seguito assunto come netturbino presso il comune di Torino, era un attivo oppositore del fascismo iscritto in clandestinità al Partito Comunista a quei tempi fuori legge. Giunse a Mauthausen l’11 marzo 1944, e lì venne registrato con il numero di matricola 56909 e classificato come "Schutz" (prigioniero per motivi politici). Conobbe la detenzione nel carcere Le Nuove di Torino. Alessandro fu tra coloro che superarono la selezione e fu immatricolato con il numero 173417. Ferdinando Bagatin nacque a Saint-Maurice sur Seine presso Parigi il 7 o l’8 settembre 1924 da Giacinto e Natalina Sogni, emigrati italiani in Francia. Leone Lattes nacque a Torino il 13 gennaio 1891 da Israele e Sara Colombo. Sposato con Teresa Griva, abitò in via Carlo Alberto 22 a Torino. Nel campo Michele fu immatricolato col numero 57422 e classificato nella categoria “Schutz” (prigioniero per motivi politici). Livia (Lilly) nacque il 14 gennaio 1924 a Levice (Slovacchia) da famiglia ebraica, il padre era Rezsö Deutsch. Lucio morì il 27 giugno 1944 a Gusen, un sottocampo di Mauthausen. Leone venne quindi trasferito alle carceri di Milano, e di qui il 30 gennaio 1944 deportato ad Auschwitz. Dichiarò il mestiere di fornaio e classificato come “Schutz” (prigioniero per motivi politici). Nel giugno del 1933 diede alla luce Elena, la loro unica figlia. Valabrega” a “Mobilart”. Dal binario 21 della Stazione Centrale di Milano partì con destinazione Auschwitz il 6 dicembre 1943. Virginia non superò la selezione iniziale e venne uccisa ad Auschwitz il 6 febbraio 1944. Nel gennaio del 1945 venne coinvolta in una delle terribili “marce della morte” (marce forzate finalizzate a spostare verso occidente i prigionieri in territori ancora non minacciati dall’avanzata dell’esercito sovietico) che la condusse al campo di concentramento di Bergen Belsen. Adua Nunes nacque a Livorno il 4 giugno 1902 da Vittorio e Margherita Servi. Emanuele Balbo Bertone di Breme nacque a Chieri il 9 agosto 1886 da Raimondo eBarbara Arborio Gattinara di Sartirana-Breme. Ebreo, venne arrestato il 19 giugno 1944 da italiani. Nei primi giorni di marzo del 1944 abbandonò gli studi per unirsi ai partigiani della II Divisione Garibaldi operante nelle Valli di Lanzo. Venne detenuta nel campo di Fossoli e in seguito fu deportata ad Auschwitz con un convoglio (lo stesso su cui viaggiava Primo Levi) che partì il 22 febbraio 1944 e giunse ad Auschwitz il 26 dello stesso mese. Fu quindi deportata al campo di Fossoli e da qui fu trasferita ad Auschwitz il 16 maggio 1944. Fu la sorella minore di Abramo. Salvatore Segre nacque ad Asti il 31 ottobre 1897, figlio di Leone e Annetta. Detenuto in un primo tempo alle Nuove di Torino, venne quindi trasferito alle carceri di Milano. Sposato con Marianna Cravero, abitava in corso Valentino 7 a Torino (attuale corso Marconi 7). Abitavacon la famiglia in corso Vittorio Emanuele II 70 a Torino.Di professione era ingegnere, ma in seguito alle leggi razziali del 1938 non potécontinuare a svolgere il suo lavoro. Sposato con Emilia Riposio, con le figlie Enrica e Mariuccia viveva in corso principe Oddone 83 (attuale 21 dello stesso corso) a Torino. Ferroviere in Sicilia, perse il lavoro nel 1927 per il suo rifiuto di prendere la tessera del Partito fascista. Natalia nacque il 19 giugno 1922 a Genova, figlia di Marco e Bice Sacerdote. Dopo la guerra, il dipendente fedifrago, processato, fu prosciolto per l’amnistia decretata per i reati degli anni di guerra. Elena, come quasi tutti i bambini, non superò la selezione all’arrivo e fu destinata alle camere a gas mentre suo papà Sandro si trovava forse a qualche centinaio di metri di distanza, oltre i reticolati. Lì fu immatricolato col numero 113355 e classificato nella categoria “Schutz” (prigioniero per motivi politici). Dante Momigliano nacque a Torino il 13 novembre 1897 da Giuseppe Momigliano e Leonilda Tersilla Segre. Venne arrestato con la moglie il 17 aprile 1944 ad Alassio inprovincia di Savona, nel pensionato di suore dove si erano rifugiati per sfuggire allepersecuzioni. Venne arrestato a Loppeglia in provincia di Lucca nel marzo1944 e trasferito nel campo di Fossoli. pietre di inciampo torino Sede Espositiva Stolpersteine è il primo monumento dal basso a livello europeo: sono state poste quasi 50.000 pietre d’inciampo in 1.100 località di 16 paesi europei; in Italia, le pietre sono presenti a Roma, Livorno, Prato, Ravenna, Brescia, Genova, L’Aquila e Bolzano. Di famiglia antifascista (il padre era socialista), il suo impegno di lunga data si concretizzò, dal giugno 1944, con l’adesione alla Resistenza in collegamento con la banda Grandubbione che operava nel Pinerolese, col nome di battaglia “Berto”. In un momento successivo venne trasferito a Melk, sottocampo di Mauthausen. Renato Treves nacque ad Alessandria il 12 luglio 1923, figlio di Jona Leone e Venturina Colomba Foa. Le nuove pietre d'inciampo saranno posate a Torino martedì 14 gennaio. Dalla nipote Nedelia Lolli (figlia di Enzo) sappiamo che lo zio amava passare il suo tempo con la piccola, insegnandole a giocare a scacchi nella mansarda della casa paterna. Arrestato il 4 ottobre 1943 da forze armate tedesche, venne a lungo torturato perché rivelasse il nascondiglio del ricco padre Silvio, che poté evitare la deportazione anche grazie al silenzio del figlio. Era figlia di Davide Muggia e di Consolina Segre. I reduci del trasporto furono 51. Trasferito al campo di Fossoli, venne in seguito deportato al campo di concentramento di Auschwitz. Wanda Debora Foà nacque a Torino il 24 gennaio 1914, figlia di Salomone Foà e Gemma Segre. Wanda si sposò il 13 settembre del 1932 con Alessandro Colombo presso il tempio israelitico di Torino. Quel giorno fu organizzato un convoglio (convoglio n. 9 secondo il Libro della Memoria di Liliana Picciotto) al quale furono agganciati altri vagoni a Mantova e Verona. Era figlio di Giuseppe e di Leonilda Tersilla Segre; era fratello di Dante e di Italo. Laureato con lode in Economia con Luigi Einaudi, viaggiò e studiò a Londra e a New York prima di tornare in Italia per divenire professore dell’Università di Trieste. Sposato con Elena Recanati, abitava con la famiglia in via Ormea 40 a Torino. di Paolo Castellano. Luciana superò la selezione. Venne in seguito trasferito nei sottocampi di Gusen e di Ebensee. Leone morì in un luogo sconosciuto dopo l’ottobre 1944. Venne deportata da Milano il 6 dicembre, con un convoglio che viaggiava sotto la sigla RSHA e aveva come destinazione Auschwitz, dove arrivò l’11 dicembre 1943. Arrestato il 30 settembre 1944, venne inizialmente trasferito al campo di Bolzano, dove fu immatricolato col numero 5463 e destinato al Blocco A. Il 14 dicembre 1944 venne deportato al campo di concentramento di Mauthausen, dove arrivò il 19 dello stesso mese e fu immatricolato col numero 114093. Luigi morì a Schwechat il 30 aprile 1944. La nascita di Luigi Porcellana è incerta: nacque il 15 o 25 marzo 1908 oppure il 15 marzo 1898 a Torino, figlio di Maddalena Durando e Giovanni Porcellana. Partecipò agli scioperi del marzo del 1944 e fu catturato il 4 marzo per motivi di pubblica sicurezza alla ripresa del lavoro in fabbrica: insieme a lui furono arrestati 78 lavoratori Fiat. Venne deportata da Milano il 6 dicembre, con un convoglio che viaggiava sotto la sigla RSHA e aveva come destinazione Auschwitz, dove arrivò l’11 dicembre 1943. PIETRE D'INCIAMPO The stumbling stones are an initiative of the German artist Gunter Demnig to deposit , in its urban and social development of European cities a … Da Torino subì un trasferimento nel carcere di Milano. Morì nel campo di concentramento di Flossenburg il 30 gennaio 1945. Fino ad oggi sono state installate più di 50.000 pietre in tutta Europa. Trasferito nel sottocampo di Gusen, il 16 marzo 1945 morì per i postumi di una ferita alla gamba, causata dalle percosse. Trasferito presso il carcere Le Nuove, fu deportato a Mauthausen con un convoglio partito da Torino, composto da un solo carro bestiame e partito dalla Stazione di Porta Nuova il 13 gennaio 1944 che giunse in Lager il giorno successivo. All’arrivo al campo, Raimondo non superò la prima selezione e venne ucciso il giorno stesso insieme a sua madre e suo fratello. La sua vicenda venne ricordata da alcuni compagni sopravvissuti, tra cui citiamo Ferruccio Maruffi. Arrestata insieme alla figlia il 2 dicembre 1943, venne detenuta alle carceri Nuove di Torino e rilasciata in libertà l’11 dello stesso mese per motivazioni che restano da indagare. Dopo la Prima guerra mondiale, alla quale partecipò come volontario, Giuseppe Davide aderì al movimento Democrazia Sociale, una formazione politica antifascista nata da una scissione del Partito radicale. Detenuto in un primo tempo presso le carceri Nuove di Torino, venne in seguito trasferito al campo di Fossoli. In quel luogo, però, il 7 dicembre 1943 venne catturato insieme alla moglie e ai figli, condotto alle carceri di Aosta e quindi trasferito nel campo di Fossoli. Al suo arrivo superò la selezione iniziale e venne immatricolato. Fu arrestato a Torino il 15 febbraio 1944 insieme ai suoi familiari da reparti tedeschi. Pietre d'inciampo a Torino La lista delle pietre d'inciampo nella città di Torino ricorda il … Abitava in strada dei Ronchi 79 a Cavoretto presso Torino. Ferdinando morì a Gusen il 17 aprile 1945. Certo è l’arrivo a Auschwitz, mentre l’immatricolazione di Lina e il luogo e la data della sua morte (che avvenne in prigionia) restano sconosciuti. Sposato con Emma Razzola, aveva il suo ufficio di rappresentante di commercio in corso Palestro 9 a Torino. Per le sue critiche condizioni fisiche, venne ricoverato nell’ospedale militare di Linz, in Austria, dove morì il 12 giugno 1945. In quel luogo, però, il 7 dicembre 1943 venne catturata insieme ai genitori e al fratello, condotto alle carceri di Aosta e quindi trasferito nel campo di Fossoli. Dopo essersi laureato in ingegneria elettrotecnica nel 1923, Ernesto affiancò il padre nella gestione della fabbrica di mobili Valabrega. Abitava con la famiglia in via Papacino 2 a Torino. La cattura, che avvenne attirandolo all’esterno del convento nel quale si era rifugiato con il pretesto di una inesistente comunicazione riguardante la moglie, avvenne a causa di una delazione anonima. Il 16 febbraio venne trasferito nel sottocampo di Gusen. Corrado Lolli, il secondo di quattro fratelli - oltre a lui Enzo, Giuseppina e Ferruccio - nacque il 30 luglio 1895 a Torino da Camillo e Bice Jona. Fu deportato insieme ad altre 596 persone con il trasporto n. 32 della numerazione Tibaldi, proveniente da Firenze. La sua immatricolazione è dubbia. Venne deportato ad Auschwitz con il trasporto partito da Bolzano il 24 ottobre 1944. Felicino morì ad Auschwitz dopo il dicembre 1944. Per il sesto anno saranno installate a Torino le pietre d’inciampo (Stolpersteine) dell’artista tedesco Gunter Demnig. Operaio presso le Ferriere Fiat, era membro della 7^ brigata SAP De Angeli col nome di battaglia di “Leo” e ebbe un ruolo negli scioperi del marzo 1944. L’emanazione delle leggi razziali nell’autunno del 1938 colpì anche Marisa che non poté iscriversi al primo anno di liceo; non si ha traccia della sua continuazione degli studi presso le classi istituite presso la scuola ebraica via Sant’Anselmo 7 o nell’Istituto di via Bidone 33 (Scuola Officina Serale). Pietre di Inciampo, Milan: See 16 reviews, articles, and 41 photos of Pietre di Inciampo, ranked No.340 on Tripadvisor among 1,236 attractions in Milan. Arrivò a Mauthausen il 20 marzo 1944. Dichiarò il mestiere di trafilatore. Dal 1935 insegnò Scienza delle finanze e poi Economia, mantenendo contatti con i più importanti colleghi europei. Ebreo, dopo l’8 settembre 1943 per sfuggire al rischio della deportazione si nascose con la famiglia a Issime in Valle d’Aosta. Ebreo, dopo l’8 settembre 1943 per sfuggire al rischio della deportazione si nascose con la famiglia a Issime in Valle d’Aosta. Felicino viene descritto da Aldo Zargani in Per violino solo come “altissimo, bellissimo, Nizza Cavalleria, elmo dorato e cimiero d’argento”, e come molto coraggioso al limite dell’incoscienza, tanto da frequentare regolarmente – lui ebreo – i caffè alla moda di piazza Carlo Felice nell’autunno 1943 (mentre il divieto di ingresso datava dalle leggi razziali del 1938 e, al contempo, era ormai di pubblico dominio la notizia delle deportazioni in Germania per gli ebrei). Due giorni dopo, il 6 marzo, venne consegnato al Comando tedesco di Torino, che ne decise il trasferimento al campo di Fossoli e la successiva deportazione al campo di concentramento di Mauthausen, dove arrivò l’11 marzo 1944. All’arrivo al campo, Itala non superò la selezione iniziale e venne uccisa il giorno stesso insieme alla sorella. Di questi solamente 23 erano vivi alla fine della guerra. Vittorio giocò anche nella Fiorentina e nella Cremonese, fu antifascista fin dalla giovinezza, partecipò agli scioperi del 1944 e fu deportato a Mauthausen.Francesco svolse il servizio militare prima nell’84° reggimento di fanteria Venezia dal 13 novembre 1914 e poi nel 92° reggimento fanteria Basilicata. Franco è ricordato da una Pietra d’inciampo in via Parini 8 a Torino, presso il Liceo classico dove studiò. Venne arrestata il 20 marzo 1944 a Moncalieri, dove si era trasferita dopo che la casa di famiglia era stata distrutta dai bombardamenti. Dei 605 deportati solo 20 poterono tornare a casa; tra questi è Liliana Segre, attualmente (2020) senatrice della Repubblica Italiana. Al momento della registrazione dichiarò il mestiere di operaio; fu trasferito a Zement-Ebensee, sottocampo di Mauthausen, dove morì il 6 aprile del 1944 alle ore 14 per pleurite, polmonite e problemi della circolazione come risulta dal registro dei decessi del campo di Mauthausen. Arrivato a destinazione, Teresio venne registrato con il numero di matricola 58855, venne classificato con la categoria Schutz (prigioniero per motivi politici) e dichiarò il mestiere di elettrotecnico. Venne condotto in un primo tempo alle carceri di Ivrea, in seguito trasferito alle carceri di Milano e quindi al campo di Fossoli. Venne poi più volte trasferito nei sottocampi di Mauthausen, prima a Solvay-Ebensee e in seguito a Wels II. Hotels near Pietre di Inciampo, Milan on Tripadvisor: Find 12,157 traveller reviews, 51,057 candid photos, and prices for 970 hotels near Pietre di Inciampo in Milan, Italy. Studente del Liceo classico “Massimo D’Azeglio” di Torino, in seguito alle leggi razziali del 1938 fu costretto ad abbandonare gli studi presso l’istituto. Tornato a Torino, lavorò come operaio alla Grandi Motori Navali Fiat. In questa sezione è possibile visualizzare la geolocalizzazione delle pietre d'inciampo di Torino e consultare le biografie corrispondenti. Il convoglio partì dal campo di Fossoli, agganciando successivamente altri vagoni a Mantova e Verona per arrivare ad Auschwitz il 10 aprile. Giuseppe Benetton nacque a Padova il 10 marzo 1905 da Vittorio e Regina Bortolami. Venne arrestato a Torino il 18 dicembre 1944 e in seguito trasferito al campo di concentramento di Bolzano.

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18 dicembre 2020 Senza categoria

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