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censori antica roma

Si limitavano a ratificare l’elezione dei consoli e dei pretori. Oltre ai tribuni della plebe, l'ordinamento della repubblica romana prevedeva numerose altre magistrature, molto influenti. Ricoperse le più alte cariche sotto Caligola e Claudio; alla morte di Nerone si trovava in Giudea, col compito di sottometterla. Questa operazione si diceva lectio senatus e consisteva nella revisione della lista anteriore del senato, tralasciando quei senatori che si ritenevano indegni di appartenervi per constatata deficienza di onorabilità (praeteriti senatores, praeterire, senatu movere) e inserendovi in luogo di questi o dei morti, altri cittadini degni (legere in senatu). La censura era insomma una magistratura intermittente alla quale furono poi affidate anche pratiche amministrative continue; cosa per noi strana, ma tipico esempio della mentalità romana stretiamente legata ai suoi concetti tradizionali. Prima del 443 a.C., il censimento era effettuato dai consoli in carica. I cavalieri uscenti erano sostituiti da altri (equum publicum adsignare). censorius]. Ma il censore, molto per tempo, ritenne di dover sindacare a suo arbitrio anche la condotta morale e civile, che era la base dell'onorabilità militare ed elettorale dei cittadini. Augusto, ristabilendo la costituzione repubblicana, risuscitò anche il censo, che, secondo la pratica antichissima, egli tenne nel 28 come console, con il collega M. Agrippa, e in seguito altre due volte. La cooperazione dei censori era molto più stretta che quella degli altri magistrati. Il census populi, cioè la revisione dei ruoli dei cittadini e dei loro beni, avveniva nel Campo di Marte (v. censimento). La lista era infine letta al popolo ed entrava in vigore indipendentemente dalla celebrazione del lustrum, e vi rimaneva fino alla lectio successiva. Mommsen, in Römisches Staatsrecht, II, 3ª ed., Lipsia 1887, p. 331 segg. I primi censori sarebbero stati in carica cinque anni (Livio, IV, 24), e una lex Aemilia del 435 avrebbe ridotto questo periodo a 18 mesi; ma è probabile che questa legge abbia invece portato la durata della censura a 18 mesi, se era annuale, o l'abbia limitata a 18 mesi se era indefinita. In questo senso, questo antico fenomeno è molto simile a quella slava Veche. Il censore riceveva (in censum accipere) le dichiarazioni del cittadino con l'assistenza degli iuratores (così detti, pare, dal giuramento che essi facevano prestare al dichiarante), e la faceva trascrivere sui registri (in censum referre); l'atto del dichiarare si diceva dedicare (o deferre) in censu (o in censum). I censori romani furono magistrati incaricati, a partire dal 444 a.C. (in precedenza l'incarico spettava ai consoli), dell'esecuzione della censura ("censimento"), operazione con la quale si registravano i cittadini romani e le loro proprietà. Enjoy the videos and music you love, upload original content, and share it all with friends, family, and the world on YouTube. ; G. Humbert, in Daremberg e Saglio, Dictionnaire des antiquités gr. Polibio, VI, 17). ; infine il nuovo frammento dei Fasti capitolini, in Notizie scavi, 1925, p. 376. di Plinio Fraccaro - I fondi erano, al pari dei cittadini, assegnati a una tribù, cioè a un distretto amministrativo, e spettava al censore, se apposite leggi non lo indicavano, di attribuire le nuove proprietà romane e i nuovi cittadini alle vecchie tribù, o di crearne di nuove. Seppur priva di imperium, la censura godeva di grande prestigio: i censore esercitavano il diritto di sindacare la condotta morale e civile dei cittadini ... censóre Nome dei due magistrati di Roma antica incaricati, tra le altre cose, di compiere il censimento della popolazione. Ne venne il cosiddetto iudicium de moribus, più tecnicamente animadversio censoria, celebrato dalle fonti come il punctum saliens dell'attività dei censori; esso incombeva specialmente sulla classe più elevata di Roma e contribuì molto ad accrescere l'autorità dei censori. Censores ricorrono anche in città dell'Italia meridionale e centrale di origine latina, in municipî, colonie latine e altre città federate che erano venute modellando la loro costituzione sulla romana. Ma per la validità degli atti relativi alla lista dei cittadini o a quella del senato era necessario l'accordo preventivo o l'accettazione da parte di ambedue i censori. ll lustrum veniva celebrato da uno dei censori che presiedeva anche la prima contio del censo; per le successive si doveva adottare un turno. La maggior parte delle grandi costruzioni della repubblica furono opera dei censori: tre su quattro acquedotti (aqua Appia, Anio Vetus, Tepula), le basiliche Porcia, Aemilia Fulvia, Sempronia, il circo Flaminio. Dopo Silla, dei censori furono eletti e celebrarono il lustro nel 70-69, e in seguito si ebbero fino al 42 a. C. altri sei collegi di censori, nessuno dei quali celebrò però il lustro. Molto si accrebbe l'autorità dei censori quando il plebiscito Ovinio, verso il 312 a. C., tolse ai consoli il completamento del senato affidandolo ai censori. cen-sù-ra Significato Controllo morale o ideologico su opere; magistratura dell'antica Roma. Il probrum constatato produce ignominia espressa in una nota che il censore appone sull'elenco dei cittadini, dei cavalieri o dei senatori, a seconda del caso. La nota, per esser valida, doveva essere approvata da ambedue i censori, e non valeva che per la durata del lustro: equa limitazione all'esercizio di un potere così indefinito e arbitrario. Scopri i sinonimi e contrari del termine censore Spettava infine ai censori il regolamento di quelle entrate pubbliche (vectigalia, letteralmente "i carri di prodotti del suolo"), e delle corrispondenti spese pubbliche (ultro tributa, cioè i crediti volontariamente concessi dal senato, arbitro in questo campo), che potevano essere fissate di lustro in lustro. Vi dovevano comparire tutti i possessori di cavallo pubblico, che sfilavano uno per uno davanti al censore; se cavaliere e cavallo erano in ordine, il censore ordinava di traducere equum, cioè confermava nel possesso del cavallo pubblico; in caso contrario il cavaliere poteva, specialmente per cattiva tenuta del cavallo (impolitia), essere privato dell'assegno foraggio e multato, o essere anche dispensato dal servizio o per motivi legittimi o per mancanze contro l'onorabilità civica, ecc. ; J. Beloch, Römische Geschichte, Berlino 1926, p. 77 segg. Comizi nella Roma antica – un incontro che ha organizzato il magistrato di votare su qualche tema socialmente importante. Germaniae inferioris) si chiama un funzionario delegato dall'imperatore a compiere il censo nelle provincie (v. censimento). Con Gaio Marcio Rutilo, nel 351 a.C. fu eletto a questa carica per la prima volta un plebeo (in precedenza questa carica era riservata ai patrizi). Il iudicium censorium non è basato sulla legge come il praetorium ius ad legem, ma è ad aequum (cfr. Nell’età repubblicana, il … Bibl. Nel 131 a.C., per la prima volta entrambi i censori furono di estrazione plebea. I cittadini dovevano anticamente presentarsi al censo con le loro armì (e forse anche con quelle dei figli in età militare), in quanto che l'exercitus urbanus ricostituito dai censori era originariamente l'esercito per la guerra; ma poi la verifica dell'attitudine fisica del fante passò agli organi per l'arruolamento e venne meno anche il controllo delle armi. Tra questi vanno certamente annoverati: i comizi curiati, già presenti nell’età monarchica, anche se nell’età repubblicana i loro poteri furono ridotti. I censori nell’antica Roma Dotata di una potestas particolarmente incisiva e degli auspici maggiori, seppur non dotata di imperium, la censura trova collocazione fra le magistrature maggiori, insieme al consolato e alla pretura. Il nome deriva da censere ed esprime il carattere soggettivo e arbitrario, non legato a rigide prescrizioni legali, della loro attività. I censori erano una delle più alte magistrature della Roma antica assieme ai consoli, ai pretori, agli edili e ai tribuni della plebe. Ma essa era una carica troppo intimamente connessa alla natura dello stato cittadino e repubblicano, e fu quindi la prima a esaurirsi con la decadenza dello stato cittadino. annona: approvvigionamento cittadino di derrate nell'antica roma: appia I contratti contemplavano gli affitti degl'immobili dello stato (agri publici) dovunque situati, le concessioni a titolo oneroso di aree pubbliche fabbricabili con riserva di proprietà (solarium), l'appalto della riscossione della quota parte dei prodotti dei fondi tributarî, come la decima, e delle imposte indirette (portoria, ecc. I censori venivano eletti, come i consoli, nei comizî centuriati. I censori erano una delle più alte magistrature della Roma antica assieme ai consoli, ai pretori, agli edili e ai tribuni della plebe. La carica fu in origine riservata ai patrizî, ma quando i plebei ottennero l'accesso al consolato dovette essere aperta loro anche la censura: il primo censore plebeo fu C. Marcio Rutilo nel 351; un collegio di due censori plebei si ebbe solo nel 131. L. Cornelius Sulla). In questo modo i censori dominavano per via amministrativa l'organizzazione dello stato e graduavano il diritto elettorale dei cittadini, costituendo tribù con un numero ineguale di cittadini, mentre ogni tribù aveva un solo voto e di efficacia pari a quello delle altre, e attribuendo un cittadino a una tribù più o meno favorita. - Uomo politico e generale romano (138-78 a. Silla, Lucio Cornelio). Lo stato romano non gestiva direttamente la riscossione di queste sue entrate e alcuni pubblici servizî e l'esecuzione delle opere pubbliche, ma le appaltava, ordinariamente per mezzo dei censori, i quali vennero ad avere così accanto al senato una grande influenza sulla vita economica di Roma (cfr. A contribuire alla crescita del potere del Senato vi fu anche l'annualità della carica dei magistrati. Viale dei Romagnoli, 1041/a - 00119 Ostia Antica (Roma) Phone +39 065652089 Fax +39 0656350116 Whatsapp: 393917563826 info@ostiaanticaparkhotel.it. alti magistrati dell'antica roma: censori: erano alti magistrati dell'antica roma: acta: i diurna di roma antica in roma antica erano diurna: aes: antica moneta di bronzo moneta dell'antica roma: alatere: a margine... nell'antica roma! Istituiti nel 443 a.censore , i censore venivano eletti ogni 5 anni, restavano in carica 18 mesi e godevano di un grande prestigio, poiché sovrintendevano alla condotta morale ... censóre s. m. [dal lat. Il iudicium poteva influire sulla classificazione politica del cittadino, poiché era in facoltà dei censori di trasferire per punizione, indipendentemente dal suo patrimonio, un cittadino dalla lista dei tribules a quella degli aerarii, cioè di privarlo del voto: tribu movere et aerarium facere. I censori erano sempre nominati in numero di due. A contraddistinguere l'atto della loro elezione era la cosiddetta cerimonia della lustratio, la purificazione della città (il termine lustrum, da allora, designa un periodo di cinque anni, ovvero il lasso di tempo che intercorreva tra un'elezione e la successiva). Parte del popolo di Roma antica che non godeva di tutti i diritti cittadini di cui era investito il patriziato. Il censore fissava poi in una cifra (aestimare) la dichiarazione patrimoniale, e poteva a suo arbitrio aumentare la cifra, e quindi l'imponibile, per ragioni morali, p. es. - Imperatore romano (n. presso Rieti 9 - m. Cutilie, Sabina, 79). Si riporta una lista dei censori romani in ordine cronologico; tale lista non è esaustiva. La Repubblica della Roma antica presentava anche un certo insieme di organi assembleari e consultivi. Ricette dell’antica Roma: panis quadratus e garum di pesce shutterstock.com Si chiama “ panis quadratus ”, ma in realtà di quadrato questa forma di pane non ha proprio nulla: si tratta infatti di una pagnotta tonda , a base di farina integrale e aromatizzata con semi di … Storia Antica. Tale carica, per la quale era richiesta capacita oratoria e rigore morale, in origine poteva essere ricoperta solo dai patrizi, ma dal 339 a.C. le Leges Publiliae stabilirono che uno dei censori dovesse essere di estrazione plebea. Il senato concedeva ai censori una pecunia certa, attributa, che veniva pagata dai questori, e nei cui limiti il censore poteva appaltare le prestazioni a suo arbitrio, salvo a chiedere istruzioni al senato. L'amministrazione finanziaria dei censori aveva per base l'inventario dei beni immobili e mobili dello stato (censoriae tabulae o libri), ed essi dovevano nei casi controversi determinare i limiti delle proprietà pubbliche, e stabilire l'uso che se ne doveva fare. Il diritto al senato per gli ex-edili plebei e per gli ex-tribuni della plebe fu riconosciuto poi per legge all'epoca graccana, e per gli ex-questori da Silla; dopo di che non rimase ai censori che il diritto di esclusione. le grandi strade romane, vie consolari che attraversano l’italia fin dall’antichità ancora percorriamo le antiche vie romane le strade consolari sono la dimostrazione tangibile della grandezza di roma ed in particolare dell’antica civiltà romana. Poco invece i censori costruirono fuori di Roma, tranne le grandi strade dell'Italia, delle quali sono censorie l'Appia, la Flaminia e l'Aemilia di Scauro; ma qui concorreva con l'opera dei censori quella dei magistrati comandanti gli eserciti, e finì per prevalere l'uso di chiamare queste strade consulares o praetoriae. Si ebbero però anche sotto di lui dei censori (nel 22: non celebrarono però il lustrum) e i suoi successori separarono ancora la censura dal consolato. cit. News +39 3917563826 - Whatsapp Line 02/03/2017 - 30/06/2021; Fijlkam Palapellicone Event and Contest T. Flavius Vespasianus), imperatore. Varrone, De lingua lat., VI, 71) e può colpire qualsiasi atto che il censore, secondo i dettami della sua coscienza, ritenga disdicevole ai boni mores e alla disciplina romana. ; gli appalti per la costruzione di templi e strade in Roma e in tutto il territorio romano e per le forniture statali. censor; gr. Le somme attribuite ai censori per le costruzioni erano ripartite d'accordo, o spese in comune. Nella Roma antica, nome dei due magistrati incaricati di compiere il censimento (e in seguito addetti anche al controllo della condotta morale e civile dei cittadini, all’amministrazione... censòrio agg. Il censore (in qualsiasi momento, ce n'erano due) era un magistrato nell'antica Roma che era responsabile del mantenimento del censimento, della supervisione della moralità pubblica e della supervisione di alcuni aspetti delle finanze del governo. A seguito di tale nota, essi venivano cacciati dal senato, dall'ordine dei cavalieri o dalla loro tribù. Claudio fu censore nel 47-48 d. C., e Vespasiano e Tito nel 72, quando fu celebrato l'ultimo lustro. Anche i beni degli dei erano amministrati dai censori. censori Antica Roma Età Repubblicana . La giurisdizione dei censori si esercita di solito quando l'amministrazione dei beni del popolo fa sorgere un litigio fra popolo e privati o fra due privati: nel primo caso il censore giudica da solo (cognoscit et iudicat) senza intervento di giudici, e secondo equità; nel secondo rinvia le parti a un giudice o a recuperatores. L'iterazione della censura ricorre una sola volta (C. Marcio Rutilo censore nel 294 e nel 265) e fu poi vietata; si dànno invece casi di cumulo della censura con altre cariche annuali o straordinarie. Censor in Dizionario epigrafico, II, Roma 1892, p. 157 seg. La censura : i censori erano due ed effettuavano il censimento , venivano eletti ogni 5 anni e un altro compito era di redigere le liste del senato. Bronze statue of Hadrian, found at the Camp of the Sixth Roman Legion (Legio VI Ferrata) in Tel Shalem, 117–138 AD, Israel Museum, Jerusalem. franc. Per poter parlare di quali erano le cariche politiche nella Roma Repubblicana dal 509 al 31 a.C., dobbiamo innanzitutto parlare di magistrature dal termine latino magister che significa maestro. Roma Antica Antica Grecia Storia Antica Antichi Alieni Storia Romana Storia Dell'arte Storia Europea Storia Americana Scultura In Bronzo. ), dello sfruttamento delle miniere, saline, picariae (boschi resinosi per l'estrazione della pece), dei diritti di pesca, ecc. Il Senato romano (Senatus romanus) fu la più autorevole assemblea istituzionale nell'antica Roma, il cui significato era "assemblea degli anziani", i cui membri erano chiamati Patres (padri da cui patria, cioè terra dei padri, e patrizi). Magistrature Romane (2) ... censori, pretori, edili curuli e questori. Le operazioni relative a questa funzione erano pure indipendenti dal compimento del lustrum. Silla non l'abolì, ma fece in modo che la macchina statale potesse funzionare senza di essa. Comunque, le tasse erano presenti anche nell’antica Roma: dd esempio, esistevano già i dazi doganali, l’imposta sulle successioni, l’imposta sul prezzo degli oggetti venduti (tra i quali rientravano anche gli schiavi), la tassa sul trasporto delle merci, la tassa sul celibato, l’imposta sulla monomissione, cioè sulla liberazione di uno schiavo. ... ovvero un pretore esterno che amministrava come un pretore interno ma al di fuori di Roma. La censura fu poi ripristinata nel 70 a.C.; anche durante le guerre civili (ai tempi di Gaio Giulio Cesare) non furono eletti censori. Il sistema istituzionale repubblicano di magistrature e di assemblee fu il risultato di un lungo processo, durante il quale si verificarono numerose trasformazioni e adattamenti. Special offers. I beni da dichiarare (censui censendo) erano originariamente solo gli schiavi e il bestiame, poi i fondi rurali e le res mancipii, infine, da una certa epoca, tutto il complesso della fortuna. Marco Cornelio Maluginense sostituì Gaio Giulio Iullo. Tutti questi contratti (locationes censoriae) dovevano avvenire nel Foro di Roma, in base a un'asta pubblica e a condizioni ben precisate (leges censoriae) per un tempo determinato e contro corresponsione di una certa somma, ed erano aggiudicati al maggior offerente (manceps, o idem praes, che di solito agiva per conto di una società) contro garanzia su pegni (praedia) e cauzioni (praedes). La cavalleria permanente, cioè gli equites equo publico (v. cavalleria), venne invece sempre passata in rassegna dai censori a parte, nell'equitum census (recensus, recognitio) nel Foro. Ma siccome l'autorità per sua natura cerca di estendersi, così i censori (dice Vertot) si misero poco a poco in istato da riformare i tre ordini della repubblica. Fra un collegio e l'altro di censori, se occorreva regolare affari di competenza censoria, i consoli o i pretori ne facevano le veci. L'opera del censore si limitò quindi alla preparazione politica dell'arruolamento dell'esercito. Lucio Papirio Mugillano e Lucio Sempronio Atratino furono i primi ad essere eletti censori nel 443 a.C., quando si ritenne che i consoli, spesso impegnati in guerre, non potevano adempiere anche a questo incarico. La cerimonia del lustrum, che chiudeva il census populi, si celebrava nel Campo Marzio, di regola intorno al maggio dell'anno successivo a quello dell'entrata in carica dei censori, che erano di solito eletti nell'aprile. Erano sempre in numero di due ma, pur avendo funzioni importanti, erano privi di imperium cioè non potevano obbligare all’obbedienza con la forza. Il census risaliva al re Servio Tullio, e fu compiuto dal re e poi dai consoli fino all'istituzione, nel 443 a. C., dei censori (Livio, IV, 8), creati per sollevare i magistrati supremi, assorbiti specialmente dal comando militare, da un'operazione che diveniva sempre più complicata e che difficilmente essi potevano compire entro i limiti annui della loro carica. I magistrati erano tutti eletti per un anno, salvo i censori eletti per 18 mesi ed erano per lo più due per ogni carica. Dall'81 a.C., il dittatore Lucio Cornelio Silla esercitò anche gli uffici della censura. Il censo romano non fu più tenuto; il completamento dell'ordine equestre e del senato fu fatto dagl'imperatori con altro titolo, e l'amministrazione dei beni pubblici fu confidata da Augusto in parte a magistrati speciali (curatores operum publicorum, aquarum, viarum, alvei Tiberis, ecc.) Console nell'88, per reprimere ... Tito (lat. I censori erano in origine e in diritto magistrati di secondaria importanza; e mancano loro infatti parecchi dei diritti essenziali della magistratura suprema: i littori, l'imperium e lo ius agendi cum populo, che possono convocare solo per il censo e per il lustrum, il diritto di convocare il senato, di cooptare e di presiedere l'elezione di colleghi o di successori; la loro giurisdizione è limitata e non sono eponimi; viceversa hanno gli auspicia maxima come i magistrati cum imperio, possono multare entro i limiti della provocatio, hanno praecones e viatores, la sedia curule, la toga con l'orlo di porpora, e il diritto, che non spettava ad altri magistrati, di esser ravvolti dopo morti in un paludamento purpureo. Essi potevano poi procedere a costruzioni nuove, ed era questa la principale e più appariscente attività dei censori. - Francesco De Martino - Storia economica di Roma antica - La Nuova Italia - Firenze - 1980 - - Mario Attilio Levi - La politica imperiale di Roma - prefaz. Nell'anno di Roma 311. il popolo adunato al Campo di Marte nominò pella prima volta due censori, e la scelta cadde sopra Papirio e Sempronio. Introduzione della provocatio ad populu Mediterraneo, a cura di G. Traina, Roma, 2008, 467 ss., part. ● La divisione della cittadinanza in patrizi e plebei traeva origine, secondo gli antichi, dall’opera del legislatore, attribuendosi a Romolo la creazione di cento senatori, patres (➔ patrizio). Tutti questi contratti (locationes censoriae) dovevano avvenire nel Foro di Roma, in base a un'asta pubblica e a condizioni ben precisate (leges censoriae) per un tempo determinato e contro corresponsione di una certa somma, ed erano aggiudicati al maggior offerente (manceps, o idem praes, che di solito agiva per conto di una società) contro garanzia su pegni (praedia) e cauzioni (praedes). Cesare Maria De Vecchi - Torino - Paravia & c. - 1936- Mario Attilio Levi - La politica estera di Roma antica - Milano: Istituto per gli studi di politica internazionale - 1942 - Azioni penali dei tribuni contro i censori furono intentate, ma per l'energico intervento del senato mai furono condotte a termine. I fasti dei censori (anche in De Ruggiero, op. Dopo tutte queste operazioni, i censori redigevano le nuove liste dei cittadini divisi in varî elenchi: 1. tribules, possidenti fondiarî, divisi per tribù (dopo il 304 a. C. nelle sole tribù rustiche) e distinti, a seconda delle fortune, per classi e in queste, a seconda dell'età, in seniores e iuniores, suddivisi, in ogni classe, in un determinato numero di centurie; 2. gli aerarii, che fino al 340 a. C. comprendevano i cittadini tenuti all'imposta, ma non possidenti fondiarî, quelli col censo inferiore al minimo richiesto per essere compresi nelle classi, i cittadini collocati fra gli aerarii per punizione, i libertini, i cittadini di diritto inferiore (caerites); dopo il 304, invece, solo questi ultimi, mentre le categorie precedenti furono iscritte nelle quattro tribù urbane; 3. i capite censi, nullatenenti, dopo il 304 collocati anch'essi nelle tribù urbane; 4. gli orbi orbaeque; 5. i Latini proprietarî di fondi in suolo romano (municipes). censóre Nome dei due magistrati di Roma antica incaricati, tra le altre cose, di compiere il censimento della popolazione. Nell'antica Roma i consoli (latino: consules, "coloro che decidono insieme") erano i due magistrati che, eletti ogni annoTito Livio, Ab Urbe condita libri, II, 1. Fu acclamato imperatore dalle truppe e ... Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati. La censura ebbe il suo periodo di maggior splendore nei secoli III e II a. C., e fu rivestita da una serie di grandi Romani, che esercitarono come censori una profonda influenza sullo stato. Aveva già partecipato a varie campagne, fra queste la guerra giudaica, della quale Vespasiano gli affidò il comando; nel 71 ... Vespasiano, Tito Flavio (lat. es., assicurare la circolazione sulle vie pubbliche, sgombrandole di tutto ciò che poteva ostacolarla. censor -oris, der. Si cominciava con la revisione dei contratti esistenti, per passare poi alla conclusione dei nuovi. - Era il nome di due magistrati creati periodicamente in Roma con l'esclusiva missione di compiere il census populi (v. censimento). della cura morum. Enciclopedia Italiana (1931). τιμητής). Società e istituzioni romane / Il Cursus Honorum. La contestazione dell'atto biasimevole, probrum, dava luogo a una specie di processo, causa cognita, con citazione dell'incriminato, accusa sostenuta dal censore o da un terzo e giudizio. per colpire il lusso o il celibato. ... (lat. Con l'inclusione in questa lista si diventava cittadino romano e contribuente, cioè soggetto al pagamento delle tasse.

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18 dicembre 2020 Senza categoria

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