inclusione scolastica ianes
Verrà distribuito ai 4mila partecipanti all’XI Convegno “La qualità dell’inclusione scolastica e sociale”, che apre domani a Rimini. Amorevolezza ed empatia, a volte, sono state l’unico modo per attivare condizioni e dinamiche di apprendimento altrimenti inceppate o congelate e di riaccendere la motivazione. Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Grazie all’azione di motivatore positivo, di mediazione e di coordinamento didattico-relazionale, sviluppate con i colleghi, si è potuto realizzare il coteaching in cui i ruoli si possono differenziare e inter-scambiare. Veniva accolto come voi accogliete il primo della classe. Il professor Luigi D’Alonzo propone dei Passi Fondamentali in modo da sviluppare l’inclusione scolastica secondo le diverse esigenze personali degli alunni: Nella realtà osservata, vengono tradotti nella pratica quotidiana le azioni teorizzate del pedagogista. Si cura l’accrescimento dei punti di forza e lo sviluppo dei talenti individuali, così come si sostengono le fragilità, attraverso la ricerca di metodologia e strategie didattiche adeguate e di misure compensative o dispensative opportune. La scuola oggi è molto spesso uno spaccato del mondo, con le sue tante sfaccettature; ogni classe si presenta perciò eterogenea a più livelli: in aula vi sono infatti differenze che vanno dal paese di provenienza di ciascun alunno alle differenze di tipo socioeconomico delle famiglie a quelle di tipo culturale, fino ad arrivare alle preferenze e alle attitudini di ciascun individuo. Tuttavia, la loro attuazione si realizza in un clima di dibattito e contrasti anche accesi, accompagnati da un Ci sono certamente alcuni punti deboli, sottolinea Dario Ianes, nelle recenti disposizioni ministeriali sui Bisogni Educativi Speciali (BES) e sulla gestione dell’inclusione, ma assai di più egli ritiene siano le buone opportunità da cogliere. Nel secondo comma il Costituente pone l’accento sul fatto che non basta l’enunciazione di principio, ma occorre garantire a tutti le medesime opportunità (…rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona). Si impone, a questo proposito, la precisazione rispetto a cosa s’intende per risorsa in questa indagine. Ha ampliato l’indagine conoscitiva introducendo l’uso innovativo del modello ICF. Il Progetto individuale dal profilo di funzionamento su base ICF al PEI (Giunti), Scheda. Ne consegue che ogni individuo, date le proprie e specifiche condizioni di salute, può trovarsi, in un particolare momento della sua vita, in un ambiente con caratteristiche che possono limitare o restringere le proprie capacità funzionali e di partecipazione sociale. È stato un percorso lungo partito dalla segregazione degli alunni disabili affidati inizialmente a Enti religiosi privati (Legge Casati 1859). “Strumenti di intervento per alunni con BES, a.s. 2013/2014_ chiarimenti”. L’inclusione come risorsa ha evidenziato la necessità di conoscere sempre meglio gli alunni. L’insegnante sa e l’alunno deve apprendere quello che ha detto il docente. Come faccio per rendere la lezione più accessibile? Queste presenze vengono ulteriormente rese critiche da atteggiamenti aggressivi-provocatori-turbolenti- iperattivi- stati d’animo di ansia- di euforia -di demotivazione- di felicità- di gratitudine- di noia che, sovrapponendosi e intrecciandosi con la realtà esistente, la rendono ancora più complessa. Indicazioni Assistenza Specialistica, “LINEE DI ORIENTAMENTO” per azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al Cyberbullismo, MIUR, 2015, Cyberbullismo: capirlo per difendersi (Webinar 2015), Tomorrow (A video for anti bullying week), Cyberbulli al tappeto. Il modello bio-psico-sociale prende in considerazione i molteplici aspetti di una persona, correlando la condizione di salute e il suo contesto, pervenendo ad una definizione di disabilità come “una determinata condizione di salute in un ambiente sfavorevole”. Il piano educativo individualizzato su base ICF (Carocci), COSMI ICF. Edison - A. Volta” - Venezia, 15 Ottobre 2009 - Simulando. Sembrava che la scuola fosse tutta solo per lui. la preparazione dell’insegnante curriculare nell’affrontare le tematiche relative alla pedagogia speciale e alla didattica inclusiva. La Direttiva 27 dicembre 2012: “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) e organizzazioni territoriali per l’inclusione scolastica”, sottolinea il fatto che in ogni classe sono presenti alunni che richiedono una speciale attenzione per una serie di ragioni che non si esauriscono nella presenza esplicita di deficit che diano luogo ad una certificazione ai sensi della L. 104/92. Per preparare alla vita, Brescia, La Scuola, 2006, Dovigo F., Fare differenze, Trento, Erickson, 2007, Fiorin I., La scuola luogo di relazioni e apprendimenti significativi, in Canevaro A., L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità, Erickson, Trento, 2008, Fiorin i., I curriculi nella scuola di base, Tecnodid-Zanichelli, Napoli, 2001, Gaspari P., L’insegnante specializzato al bivio, Franco Angeli, Milano, 2015, Goleman D., Intelligenza sociale ed emotiva, Trento, Erickson, 2014, IANES D., Qualche spunto di riflessione su integrazione, inclusione, disabilità e Bisogni Educativi Speciali, “L’integrazione scolastica e sociale”, n. 8/5, 2009, Ianes D., L’evoluzione dell’insegnante di sostegno, Nuova Edizione, Trento, Erickson, 2015, Ianes D., Macchia V. , La didattica per i Bisogni Educativi Speciali, Gardolo, Erickson, 2008, Ianes D., Cramerotti S., Il piano educativo individualizzato. Profilo di Funzionamento, PEI e Progetto Individuale secondo l'ICF, Scheda. Bulli si diventa - Famiglia e scuola insieme per impedirlo, Cyberbullismo, manuale per gli insegnanti, Cyberbullismo Che cos’è, perché occuparsene, le risorse utili, Cultura digitale e consapevolezza critica. Il Prof. Dario Ianes, Docente ordinario di Pedagogia e Didattica Speciale all'Università di Bolzano, è intervenuto oggi nell'ambito della riunione dell'Osservatorio permanente per l'inclusione scolastica (istituito con il D.lgs 66/2017). Il modello ICF propone una classificazione di tipo bio-psico-sociale, di tipo funzionale piuttosto che meramente clinico. PhD at Università di Bergamo in Human Capital Formation and Labour Relations, I got my degree at Università Cattolica in Pedagogy for disability and marginality; I am Case Manager (master at Università Cattolica). Buone prassi di integrazione e inclusione scolastica (Italiano) Copertina flessibile – 5 novembre 2015 di D. Ianes (a cura di), A. Canevaro (a cura di) 3,0 su 5 stelle 2 voti L’idea di inclusione invece non si basa sulla misurazione della distanza che c’è tra il livello dell’alunno diverso e un presunto standard di adeguatezza, ma sul riconoscimento della rilevanza della piena partecipazione alla vita scolastica di tutti i soggetti. Questa filosofia ha portato per molto tempo ad identificare in una presunta “socializzazione” l’obiettivo fondamentale, se non addirittura esclusivo, della presenza dei “diversi” in classe, fino a trattare la socializzazione come obiettivo di riserva, atto a giustificare l’inclusione stessa: “L’alunno non ha imparato, ma ha socializzato”…e tanto basta. Dario Ianes, Università di Bolzano Heidrun Demo, Università di Bolzano Sofia Cramerotti, Centro Studi Erickson di Trento Introduzione Il 2007 è stato l’anno che segnava la ricorrenza del trentennale della legge 517, del 1977, legge che consolidò le politiche di integrazione scolastica degli alunni con disabilità nel nostro Paese. L’azione inclusiva, in Cometa, è sentita come compito di tutti gli operatori del sistema scolastico. La continua e incessante ricerca di qualità dell’inclusione è, in realtà la ricerca di una qualità del fare scuola quotidiano per tutti gli alunni. È professore ordinario di Didattica e Pedagogia speciale presso la Facoltà di Scienze della Formazione della Libera Università di Bolzano. Legge 118/1971 • È la prima normativa che cita l’edu azionenella scuola ordinaria degli alunni con disabilità con riferimento agli invalidi civili (art. migliorare la capacità di relazione educativo-affettiva e di negoziazione, punto nodale per favorire la crescita del benessere in classe; sviluppare la fermezza della flessibilità per il rispetto delle regole; utilizzare con più sistematicità nelle attività d’aula la didattica laboratoriale per l’acquisizione delle competenze teoriche di base; cercare spazi temporali per programmare e pianificare i lavori collegialmente; usare nei confronti dei ragazzi una valutazione formativa e non sommativa, analizzare l’organizzazione scolastica complessiva con l’aiuto. Potremmo rappresentare così l’inclusione. Il riconoscimento della diversità come valore e delle differenze come risorsa, lancia una sfida al tradizionale ruolo del docente specializzato per il sostegno, che in questa realtà scolastica evolve nell’innovativa figura di co-docente, ampliando l’orizzonte inclusivo a un contesto competente di sostegno. La co-docente condivide con l’intero Corpo Docente, ruolo, responsabilità, decisioni, non solo in merito ai disabili, ma anche ai ragazzi con DSA e con BES. La posizione apparentemente marginale della co-docente ha costituito un punto di vista privilegiato per l’osservazione delle dinamiche di classe, dell’efficacia dei diversi approcci e delle strategie messe in atto, consentendo di rimodulare costantemente gli interventi. Per l'inserimento dei disabili nella società di tutti, Discomunicazioni. Chi era senza basi, lento, svogliato si sentiva il preferito. Nel volume Dario Ianes e Giuseppe Augello, due delle voci più autorevoli in Italia nel campo della didattica inclusiva, analizzano le dimensioni e i motivi delle difficoltà che l’inclusione scolastica sta trovando in Italia e in Europa. La conformazione che le classi presentano rispecchia la complessità sociale odierna e, rispetto al passato, risulta certamente più articolata e pluralistica. La salute viene valutata complessivamente secondo tre dimensioni: biologica, individuale e sociale, superando la concezione meramente medica e medicalizzante della disabilità. l’inclusione può essere risorsa, cioè il fulcro di un movimento evolutivo verso la Qualità del fare scuola quotidiano per tutti gli alunni? Dario Ianes Il termine "integrazione" scolastica è stato ormai sostituito dal termine "inclusione", intendendo con questo il processo attraverso il quale la scuola diventa un ambiente che risponde ai bisogni di tutti i bambini, in particolare dei bambini con bisogni educativi speciali. Nel 1987 la frequenza scolastica dei disabili nella scuola comune viene estesa anche alla scuola secondaria di secondo grado. Il presente lavoro di ricerca si sviluppa all’interno del centro di formazione professionale Oliver Twist-Comate Formazione, nelle classi I, II, III del settore “Operatore del legno- Manutentore d’immobili”. Negli anni ’70, caratterizzati dalla contestazione, si mette sotto accusa la scelta di corsi separati e anche la scuola muove i primi passi verso un’apertura progressiva all’accoglienza. Quindi l’inclusione come risorsa porta a personalizzare la didattica e l’alunno è co-protagonista della propria maturazione e del proprio processo di crescita. Quindi è una progettazione e non una programmazione perché nel programmare si ha una visione didattica verticale già stabilita, una sorta di addestramento, con obiettivi da raggiungere, tempi da rispettare, adatti a tutte le classi. Giacomo Cutrera, vice-presidente dell’AID_ Associazione Italiana Dislessia, usa una metafora efficace per spiegare l’imprescindibilità dell’uso di una didattica flessibile. La diversità, ancora oggi, è il fulcro di un movimento evolutivo di qualità, certo difficoltoso, problematico, sofferto, ma reale. Le famiglie interessate possono contattarmi attraverso il modulo. “Se non imparo nel modo in cui tu insegni. Come sostiene il pedagogista Giuseppe Bertagna, “la valutazione, nelle sue varie forme, se intende rimanere educativa, è un processo, non uno stato; un percorso, non un traguardo; un passaggio, non un luogo; in questo senso, non è un momento autonomo e separato dal processo educativo, quasi dovesse svolgersi quando esso è concluso, magari per condannarlo od osservarlo, ma è una modalità costante del suo svolgersi”. La Qualità della scuola si misura sulla sua capacità di sviluppare processi inclusivi di apprendimento, offrendo risposte adeguate ed efficaci a tutti e a ciascuno. Si rimodulano gli interventi sulla base dei livelli raggiunti, nell’ottica di una valutazione autentica per l’apprendimento e non dell’apprendimento. Indicazioni operative per promuovere l’inclusione scolastica sulla base della Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 e della Circolare ministeriale del 6 marzo 2013 (ed. Questo complesso panorama interessa tutte le scuole, ed individua quelle che si potrebbero definire in generale come condizioni di svantaggio scolastico, o Bisogni Educativi Speciali ( Special Educational Needs secondo la definizione in uso in ambito internazionale). Quindi non si tengono più lezioni frontali nelle quali si impartiscono nozioni da imparare, ma l’insegnamento si adatta agli stili cognitivi di ogni alunno; non si propongono più esercizi interminabili e uno studio mnemonico, ma le lezioni vengono esemplificate secondo una concretizzazione della didattica e non attraverso un’automatizzazione dei concetti. E quindi ha indotto a cercare un nuovo strumento conoscitivo. Inclusione scolastica, “priorità è ritorno in classe. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica e non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001. Dario Ianes (ed. Se l’integrazione è uno stato, l’inclusione è un processo, una cornice entro cui tutte le condizioni possono essere valorizzate, rispettate e fornite di opportunità a scuola. “Non è la più forte, ma solo la più facile ed allettante” (Cutrera). 6 Nella ricerca, oggetto di questo articolo, si presenta l’esperienza della scuola Oliver Twist come possibile modello di buone prassi inclusive e di come, proprio le differenze degli alunni si siano trasformate in risorsa e stiano sviluppando, via via, processi di cambiamento e di innovazione metodologico/didattiche e strutturali di qualità e di successo formativo per tutti. Attraverso l’analisi dell’esperienza in atto nella scuola Oliver Twist di Como, l’articolo evidenzia quali siano gli elementi distintivi di buone prassi inclusive che, muovendo dall’integrazione dei ragazzi disabili, portano al raggiungimento del successo formativo di tutti. My tasks include: adapting texts, simplifying comprehension, producing documents PDF, PEI, PDP (ICF classification), mediation and assisting teachers as co-teacher. L’inclusione è un tema complesso che necessita di riflessione, applicazione e ricerca continue. Si presenta inoltre l’orientamento attuale nella concezione della disabilità, legato ad un “modello sociale”, che interpreta la condizione del soggetto disabile come il prodotto fra il livello di funzionamento della persona e il contesto sociale di vita, così come definito dall’ICF (International Classification of Functioning). Tecnologia informatica ed educazione dei disabili uditivi, Rassegna stampa quotidiana sul mondo della disabilitÃ, Glossario ICF - ICF. Il nuovo PEI in prospettiva bio-psico-sociale ed ecologica (Erickson), Scheda. Si può discutere sul valore di risorsa almeno su due piani quello strumentale e quello intrinseco. Le ricadute sono rilevanti anche in ambito educativo: richiedere al diverso di normalizzarsi porta a ritenere che sia l’alunno a non riuscire a seguire il programma scolastico, piuttosto che chiedersi se quel programma è adatto o adattabile all’alunno! È in sostanza il passaggio da un approccio individuale ad uno socio-relazionale nello studio della disabilità, dei deficit e dei disturbi. Di interesse per la presente ricerca, però, è il piano del valore strumentale dell’inclusione, cioè della presenza attiva dell’alunno “diverso” in classe. Il documento è ricchissimo di indicazioni metodologiche e didattiche, al fine di assicurare un efficace intervento nei confronti degli alunni con dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia, nelle varie fasi evolutive. Ma se, osservandolo meglio, si accorge che è una vite, allora si servirà dello strumento adatto: il cacciavite per farla entrare nel legno, e noterà subito che la vite funziona benissimo!” Le diversità hanno bisogno di strumenti opportuni e metodi flessibili. Se dalla scatola l’insegnante estrae una vite e con un martello la conficca nel legno, penserà che il “chiodo” sia difettoso perché non entra nel legno. L'Inclusione scolastica è un processo finalizzato a realizzare il diritto allo studio di tutti gli alunni... con disabilità, con disturbi specifici di apprendimento, ... (Ianes) Bes: categoria politica Bisogni Educativi Speciali e scuola inclusiva > Bes: categoria politica. All’art. Quanto detto risponde in modo positivo ed efficace alla prima domanda, l’inclusione è il fulcro di un movimento evolutivo verso la qualità del fare scuola quotidiano per tutti gli alunni. L’inclusione delle differenze è il tema di vita scolastica che, ancora oggi, movimenta di più il mondo degli insegnanti. L’ICF correlando la condizione di salute con l’ambiente propone un metodo di misurazione della salute, delle capacità e delle difficoltà nella realizzazione di attività che permette di individuare gli ostacoli da rimuovere o gli interventi da effettuare perché l’individuo possa raggiungere il massimo della propria auto-realizzazione. La costatazione di tale scenario fa sorgere, la necessità di trovare risposte adeguate ai multiformi bisogni educativi presenti nelle classi. Accessibilità : la promessa mancata dell’ebook? 15-16) la scuola e i docenti si Attualmente, in letteratura, ai termini inserimento, integrazione e inclusione vengono attribuiti significati diversi. L'amministratore del blog, pur mantenendo costante azione preventiva, non ha alcuna responsabilità per gli articoli, siti e blog segnalati e per i loro contenuti. Il ruolo di sostegno non è più solo dell’insegnante di sostegno, ma si è evoluto in un intervento di sostegno che coinvolge l’intera comunità educante, divenendo contesto di sostegno, cioè contesto inclusivo. Grazie un articolo molto interessante e ben spiegato! In questo articolo verrà affrontato il tema dell’inclusione scolastica, chiave del successo formativo per tutti. Mentre quello che si fa in Cometa, personalizzando gli interventi, è un Progettare perché l’alunno è al centro, finalità, metodologie, strumenti e sussidi vengono scelti e orientati con flessibilità, l’insegnante e l’alunno sono co-responsabili e co-apprendono insieme. L’odierna multiformità, con la quale le problematiche della diversità si manifestano nelle classi, impone alla scuola un cambiamento: il superamento di modelli didattici e organizzativi uniformi e lineari, destinati ad un alunno medio astratto, in favore di approcci flessibili adeguati ai bisogni formativi speciali dei singoli alunni. La co-docente, come tale, ha sviluppato azioni di potenziamento sia nei confronti degli alunni che dei docenti. L’inserimento è un numero in più nel registro, presuppone una dinamica di questo tipo: L’inserimento si sostanzia nella coesistenza nello stesso luogo fisico, non pone interesse alla qualità degli scambi relazionali tra i soggetti compresenti. Dario Ianes e Sofia Cramerotti (a cura di) BESALUNNI CON BISognI EDuCatIvI SpECIalI Indicazioni operative per promuovere l’inclusione scolastica sulla base della DM … Dario Ianes. Libri di testo online, accessibilità ‘for all’ e gerarchia delle fonti, La circolare sull’adozione dei libri di testo, le allegre compagnie di editori e le responsabilità dei dirigenti, Introduzione: l'informatizzazione nelle scuole di Daniele Checchi e Tullio Jappelli, La LIM e la scuola di Patrizia Cocchi ed Emiliana Murgia, Tecnologie informatiche e didattica: una sfida aperta di Michela Braga, L’uso degli eBook a scuola di Francesco Scervini, E-learning e formazione degli adulti di Daniele Checchi, USR Lazio. Nel rispetto del provvedimento emanato, in data 8 maggio 2014, dal garante per la protezione dei dati personali, si avvisano i lettori che questo sito si serve dei cookie per fornire servizi e per effettuare analisi statistiche completamente anonime. a. L’inclusione scolastica: percorso normativo. 11, Libri di testo: le occasioni perdute del Ministero dell'Istruzione, Una cultura accessibile non può fare a meno di materiali tecnicamente accessibili, La beffa dell'adozione dei libri di testo per l'anno scolastico 2012/2013, La beffa dell'adozione dei libri di testo 2. In questo orizzonte di senso, il modello ICF permette la lettura dei bisogni educativi speciali degli alunni mantenendo un riferimento antropologico comune a tutti, capace di offrire una preziosa base inclusiva. La complessità delle classi necessita di più risorse, la co-docente di sostegno è una di queste risorse. ICF-CY Versione per bambini e adolescenti (Erickson), Scheda. Verso gli alunni ha condotto un’osservazione sistematica degli assi di sviluppo, nella consapevolezza che i dati raccolti sono costantemente soggetti a rapidi cambiamenti, poiché “studiare lo sviluppo significa studiare la trasformazione continua dell’individuo nella sua globalità e nel suo divenire”. Allora aiutami a mantenere vivo questo blog offrendomi un impegno didattico, una consulenza, un'attivita' di laboratorio, ecc. ), Baldeschi M., Ragazzi Speciali. rinnovo la mia disponibilità a assistere studentesse e studenti nello studio scolastico. il ruolo dinamico e progettuale del Dirigente Scolastico. La Costituzione della Repubblica italiana, nel 1947 all’art. Per i colleghi la co-docente, come risorsa aggiuntiva, ha consentito di far evolvere la didattica ordinaria in forme più flessibili e inclusive come, l’apprendimento cooperativo, il tutoring, la didattica laboratoriale, l’adattamento e la diversificazione dei materiali di apprendimento, l’uso partecipato e inclusivo delle tecnologie e di promuovere l’utilizzo di una valutazione formativa autentica che esamina il processo di apprendimento e non i risultati. Ianes D. e Demo H. (2009), Riconoscere i Bisogni Educativi Speciali su base ICF e progettare risorse efficaci e inclusive, in: L’integrazione Scolastica e Sociale, 8/5, Erickson, Trento, pp.474-484 Ianes D. (2009), Qualche spunto di riflessione si integrazione, inclusione, disabilità Manifestazione di disponibilità a sostenere le iniziative di supporto per l’inclusione a distanza di alunni con disabilitÃ, Regione Lazio. ), Handimatica 2010 (Bologna, novembre 2010), ABCD, il salone italiano dell'educazione (Genova, novembre 2010), Cultura senza barriere (Padova, febbraio 2010), Tecnologia e inclusione (Genova, gennaio 2010), Handimatica continua (Bari, novembre 2009), Atti del Convegno Europeo "Realtá Virtuale nella formazione e come ausilio ai disabili", Bologna, 13-15 maggio 1994, TD 5 Computer Apprendimento Disabilità (free), Dar voce al web. Val la pena sottolineare che il rinnovamento metodologico auspicato per incontrare i bisogni “speciali” degli alunni con DSA si applica con successo a tutti gli alunni della classe. La storia dell'inclusione scolastica degli alunni con disabilità comprende un periodo lungo quasi mezzo secolo. In questo senso, la trasformazione della didattica e della metodologia al fine di assicurare il successo formativo di particolari “categorie” di alunni può diventare occasione di miglioramento generalizzato della qualità del fare scuola.
Daikin Sensira Ftxf35a Opinioni, La Vita è Bella Oscar, Banconote Euro Rare, Pino Daniele Wikiquote, Canzoni Facili Da Cantare, Daikin Casa Madre, Unhcr Riepilogo Donazioni,
18 dicembre 2020 Senza categoria
Lascia un commento