Maserati Home

cardiomiopatia ipertrofica nuove cure

Malgrado l’identificazione della prevalente localizzazione apicale dell’ipertrofia, questi Autori non avevano riscontrato gli altri parametri descritti dagli Autori giapponesi, in particolare la presenza costante di onde T negative « giganti ». Nuove. mancanza di cure prenatali e l’allattamento al seno [4], nonostante alcuni studi successivi non ne aves- sero dimostrato l’evidenza [8, 38]. Circulation, 71, 45, 1985.29. Questo studio sembra inoltre indicare la presenza di un ampio spettro di severità di ipertrofia apicale all’ecocardiografia bidimensionale, non sempre in relazione stretta con le modificazioni elettrocardiografiche, anch’esse variabili e non univoche. Più informazioni, Cardiomiopatia ipertrofica apicale: variabilità di espressione ecocardiografica bidimensionale ed elettrocardiografica. È probabilmente la più comune malattia cardiaca trasmessa geneticamente. Inoltre 4 pazienti presentavano voltaggi dell’onda R > di 25 mm ma onde T invertite < di 10 mm; inversamente un paziente presentava T invertita > di 10 mm ma un’onda R < di 25 mm. La verifica della massimalizzazione ottimale della sezione veniva infatti ottenuta ricavando la sezione trasversale ortogonale dell’apice vero del ventricolo sinistro, che ne permetteva la precisa e definitiva localizzazione anatomica36.Gli esami cosi ottenuti erano registrati su video registratore per successiva analisi in tempo reale, al rallentatore e fotogramma per fotogramma. Noureldin RA, Liu S, Nacif MS, et al. L’ipertrofia era estesa alla porzione apicale e alla parete anteriore del ventricolo destro in un paziente. Ann. Krishnaraj N., Rajan S., Jaykrishnan T.K. Questa entità patologica è stata pertanto definita « cardiomiopatia ipertrofica apicale». con cardiomiopatia ipertrofica apicale e di analizzare infine la relazione con le modificazioni ECG. L’intervento chirurgico abolisce o riduce i sintomi della malattia, ma non tutti i pazienti sono idonei all’operazione, è quindi di fondamentale importanza riuscire a fare diagnosi precise. Nessun paziente presentava ipertensione arteriosa di grado moderato e/o severo, oppure altra causa nota di ipertrofia ventricolare sinistra. Moro E., Mimo R., Nicolosi G.L., Pavan D., Pandullo C., Pina-monti B., Scardi S., Zanuttini D.: Variabilita di espresslone morfologica ed elettrocardiografi-ca nei pazienti con cardiomiopatia ipertrofica apicale. J. /g��Bi���m����DHoOc"~�P�Q*��AI��X��H@��F�1X�D���BK��8�-uy���)����" 0���YZ� �Z �h-���Ɠe��@cM]�h�A�hhLVG�IXk0�`k-lM�l�w� ESAME ECOCARDIOGRAFICOGli esami ecocafdiografici bidimensionali sono stati ottenuti mediante ecocardiografo a scansione elettronica Toshiba SS40A utilizzando traduttori da 3.5, e quando possibile, da 5 MHz. Dieci pazienti erano maschi e 3 femmine;con età compresa tra 11 e 73 anni, media 47.Tutti i pazienti presentavano le seguenti caratteristiche: A) Elementi clinici: assenza di ipertensione arteriosa, di valvulopatia, di cardiopatia congenita e/o acquisita ed, infine, di altre cause note di ipertrofia miocardica34. ConclusioniLa determinazione planimetrica dell’area di muscolo in sede apicale può essere considerata un parametro attendibile nel determinare l’entità dell’ipertrofia apicale. con onde T negative giganti (T> 10 mm) ed alti voltaggi di (R>25 mm) tendevano ad avere un maggiore grado di severità di ipertrofia apicale.Tuttavia i parametri elettrocardiografici sono risultati non omogeneamente rappresentativi dei diversi gradi di ipertrofia ecocardiografica bidimensionale nel singolo caso. 1: Rappresentazione grafica della metodologia usata per la determinazione dell’area di muscolo nei pazienti con cardiomiopatia ipertrofica apicale. Centro per la Cardiomiopatia Ipertrofica - via Amati 111, 20900 Monza, Lombardia, Italy - Rated 5 based on 4 Reviews "Bravissimi medici" Ne emerge pertanto la conferma che la manifestazione elettrocardiografica della cardiomiopatia ipertrofica apicale resta variabile e la sua correlazione con l’entità dell’ipertrofia ambigua. Fig. 1) presenza di ipertrofia miocardica localizzata esclusivamente all’apice cardiaco e non coinvolgente altri segmenti del ventricolo sinistro;2) assenza di ipertrofia asimmetrica del setto interventricolare, definita come rapporto tra setto interventricolare e parete posteriore del ventricolo sinistro > 1.5 cm;3) assenza di dilatazione del ventricolo sinistro8;4) immagini di qualità adeguata per l’analisi quantitativa. Heart J., 105, 855, 1983.22. Ad oggi i principali trattamenti terapeutici per questa patologia sono solo palliativi in quanto tendono solo ad alleviare la sintomatologia. We studied 13 pts with apical hypertrophic cardiomyopathy, 10 men and 3 women (aged between 11 and 73 years, mean age 47). : Hypertrophic cardiomyopathy with unusual locations of left ventricular hypertrophy undetectable by M-Mode echocardiography. È inoltre presentato l’elettrocardiogramma standard a 12 derivazioni. I farmaci vengono dati ai pazienti con cardiomiopatia ipertrofica per migliorare eventuali sintomi e prevenire alcune complicanze. SC: fisiopatologia 11. Che cosa succede nella cardiomiopatia ipertrofica . Coeur, 73, 1269, 1980.20. F., Devizzi S.: Apical hypertrophic cardiomyopathy of « Japanese type » in a western European person. Cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro, un tipo raro che colpisce soprattutto il lato destro del cuore. Correlazione tra i dati morfologico-quantitativi dell’ecocardiogramma bidimensionale e gli aspetti elettro-vettocardiografici. di nuove terap ie, quali la terapia g enica e la . Surgery - the myectomy of the interventricular septum - is considered by the European and American guidelines as the best cure (the so-called "gold standard") for the treatment of obstructive hypertrophic cardiomyopathy in patients who … L’assenza di ampie casistiche nella letteratura occidentale ha reso verosimile l’opinione di una sua estrinsecazione univoca su base genetico-razziale.Successivamente altri Autori hanno riaperto il problema della definizione nosografica della «cardiomiopatia ipertrofica apicale»8,28,39.Per primi Maron e Coll. Questo sito utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione. Studi precedenti hanno indicato che la cardiomiopatia Ipertrofica apicale si presenta con caratteristici aspetti ecocardiografici bidimensionali accanto a modificazioni elettrocardiografiche peculiari: onde T negative giganti ed alti complessi dell’onda R in V5. Dal punto di . • Cardiomiopatia ipertrofica • Prolasso della valvola mitralica con rigurgito e/o lembi ispessiti . hanno descritto gli aspetti clinici e morfologici relativi ad un sottogruppo di 7 pazienti nei quali l’ipertrofia ventricolare era confinata primariamente alla regione apicale del ventricolo sinistro18. In tré pazienti era presente un aspetto di sottoslivellamento del tratto ST-T in sede anterolaterale (derivazioni V3-V6). Israel J. Med. Martin R.P., Rakowski H., French J., Popp R.L: Idiopatic hypertrophic subaortic stenosis viewed by wideangle, phased-array echocardiography. Giacomo Comi, Convegno Mitocon 2015 1. However there was no complete agreement between cross-sectional echocardiographic and electrocardiographic findings. Cardioanestesia,3S.O.D. I criteri utilizzati per la diagnosi di ipertrofia ventricolare sinistra sono stati quelli di Romhilt e Estes37. Chest, 84, 644, 1983.21. Am. Lavoro pervenuto in Redazione il 4 agosto 1988. Br. Heart J., 4 (Suppl. J. : A critical appraisal of the electrocardiographic criteria for the diagnosis of left ventricular hypertrophy. Cardiol., 5, 1474, 1985.7. Cardiol., 44, 401, 1979.14. Cinque o più punti secondo il sistema di Romhilt ed Estes erano considerati significativi per ipertrofia ventricolare sinistra38.Il voltaggio dell’onda T invertita > 10 mm, di R in V5 > 25 mm, e di S in Y1+ R in V5 ≥ 35 mm erano i criteri ECG ritenuti indicativi di cardiomiopatia ipertrofica apicale secondo gli Autori giapponesi13. È evidenziabile la marcata ipertrofia localizzata in sede apicale. Un’apparente univoca caratteristica di questa forma di cardiomiopatia consiste nella presenza di onde T invertite e profonde nelle derivazioni precordiali (> 10 mm) e di alti voltaggi dell’onda R in V5 (> 25 mm)13.Gli Autori giapponesi hanno inoltre puntualizzato queste loro osservazioni in termini semiquantitativi, definendo un « indice angiografico » di ipertrofia apicale, tratto dall’analisi di immagini del ventricologramma sinistro in proiezione obliqua anteriore destra. Jpn. Nishiyama S., Yamaguchi H., Ishimura T., Nagasaki P., Takatsu F., Umeda T., Machii K.: Echocardiographic features of apical hypertrophic cardiomyopathy. Med., 106, 663, 1987. A tale riguardo è stata determinata l’area di muscolo miocardico (« muscle cross-sectional area ») della sezione 4 camere apicale massimalizzata in telediastole in coincidenza dell’onda R dell’elettrocardiogramma. Q. Ital. ��[Ov���FE�J��8��:�Xo�z��u��`��2��1�%�sp5�[�%���듳�Nj��d���m"�ؔO��9���@s0FJ>�XK�eX���Xs�쁵R��B,z|�ß��0��K�s��J�NX��q�4R�B�7� �.���hml�zi\Sx-����Tl�t`�3����O��_g�=[f�t���3��띀(�+Zƚ.E"�L�p��TB�)����A��G�(���&�dMQA�t�$7H�0��Qc��*�D-�@T��aN$��ac�ب��mlP�[�YX��v ��w�t}TnΓ1�9C�!��y�!���rxq�����Q�+R���9�3�*�pF͔gMGy �_�. Tutti i pazienti presentavano inversione dell’onda T nelle derivazioni precordiali V3 V5, inoltre tale anomalo aspetto dell’onda T era presente saltuariamente nelle derivazioni periferiche. Shapiro L.M., McKenna W.J. : Miocardiopathle hypertrophique apicale non-obstructive. Eur. Le planimetrie delle aree di sezione di muscolo sono state ottenute utilizzando un metodo computerizzato. In pazienti con ostruzione al tratto di efflusso ventricolare sinistro alcuni farmaci sono sconsigliati in quanto potrebbero potenzialmente aumentare l’ostruzione, per cui è opportuno consultare il medico specialista. Gli aspetti elettrocardiografici non corrispondono in maniera univoca con la severità dell’ipertrofia apicale, determinata in maniera quantitativa mediante ecocardiografia bidimensionale. De PIccoli B., Ciriello A., Trolese C., Franceschi M., Piccolo E.: Cardiomiopatia ipertrofica. Cardiol Sci. Apical hypertrophy was assessed quantitatively by determinating the muscle cross-sectional area in the apical region. Am. - Cardiomiopatia ipertrofica: dipende da fattori genetici. Cardiol., 48, 418, 1981.2. Diversi tipi di aritmie, o irregolarità del battito cardiaco, sono frequenti nei pazienti con Cardiomiopatia Ipertrofica e vengono spesso identificate durante una prova da sforzo o monitoraggio Holter. La presenza di onde T negative giganti si accompagna prevalentemente ai gradi più marcati dell’ipertrofia apicale; tuttavia, onde T negative giganti sono rilevate anche in pazienti con gradi intermedi di severità dell’ipertrofia apicale e inoltre la loro assenza non esclude l’esistenza di ipertrofia apicale anche marcata.È possibile confermare l’esistenza di uno spettro graduale di espressione morfologica dell’ipertrofia apicale da forme minori fino alle forme più marcate (apparentemente più simili a quelle degli Autori giapponesi).Ulteriori studi su casistiche più ampie sono necessari per verificare se, come sembra anche dalla nostra osservazione, la cardiomiopatia ipertrofica con localizzazione apicale possa essere definitivamente considerata una variante delle forme di cardiomiopatia ipertrofica non ostruttiva con un suo proprio spettro di variabilità clinico-morfologica, anziché un’entità specifica a sé stante. Il diametro telediastolico e telesistolico del ventricolo sinistro risultavano nella norma in tutti i pazienti, mentre le dimensioni dell’atrio sinistro erano moderatamente aumentate in 4 di essi. Il voltaggio dell’onda R calcolato in V5 variava da 21 a 38 mm. Domenicucci S., Ten Cate F.J., Das S.K., Serruys P.W., Vletter W.B., Roelandt J.: Extent of hypertrophy in hypertrophic cardiomyopathy: two-dimensional echocardiographic and angiographic correlation. Previous studies have indicated that apical hypertrophic cardiomyopathy is characterized by a unique combination of cross-sectional echocardiographic and ECG findings (« giant » T wave inversion and high R wave voltage in the precordial leads). In obstructive HCM, the wall (septum) between the two bottom chambers of the heart thickens. Cardiol., 55, 835, 1985.9. Librex, Milano, 1987.37. : The frontiers- of cardiomyopathy. )����(� q�����@��� ��> Intern. Movimento sistolico anteriore del lembo anteriore e/o posteriore mitralico non era osservato in alcun paziente. Assessment by two-dimensional echocardiography. Circulation, 67, 1227, 1983.11. si era osservato come a gradi di marcata ipertrofia apicale non corrispondesse una altrettanto marcata profondità nell’inversione dell’onda T.Tali discrepanze non hanno in definitiva trovato una adeguata spiegazione fisiopatologica e sono state imputate a differenze etnico-razziali tra le due casistiche. Gli studi sono stati eseguiti con il paziente in posizione semisdraiata e con differenti gradi di decubito laterale sinistro, così da ottenere tutte le sezioni ecocardiografiche necessario alla definizione diagnostica e già codificate35.In particolare per la sezione 4 camere apicale, il traduttore veniva posizionato quanto più in basso e lateralmente possibile rispetto all’impulso dell’apice cardiaco così da ottenere la sezione corrispondente alla massima cavità del ventricolo sinistro (sezione 4 camere sottoapicale massimalizzata). Fig. Infatti, i parametri elettrocardiografici voltaggio dell’onda R ed inversione dell’onda T sono risultati non omogeneamente rappresentativi dei diversi gradi di ipertrofia identificata mediante planimetria dell’area di muscolo apicale (i 2 pazienti con più marcata ipertrofia: area di muscolo 17.9 e 17.4 cm2 presentavano un’onda R di 21 e 38 mm con un’onda T invertita di 6 e 8 mm rispettivamente).Le correlazioni globali tra area di muscolo apicale ed ampiezza dell’onda R e dell’onda T invertita sono riportate rispettivamente nelle figure 4 e 5.L’analisi mediante t test di Student per i dati non appaiati non ha evidenziato differenze statisticamente significative nell’entità dell’area apicale tra il I e il II gruppo: t=0.85, p=0.41. morfologiche e funzionali del bridging miocardico [4, 5]. Fig. Riprendendo l’ipotesi suggerita da Maron, questi Autori riaffermano il principio della non corrispondenza tra profondità dell’inversione dell’onda T, voltaggio dell’onda R in V5 e progressivo incremento dell’entità dell’ipertrofia.Un elemento che emerge con sempre maggior evidenza da questa ed altre osservazioni comparse in letteratura è la mancata precisazione in termini quantitativi dell’entità dell’ipertrofia apicale. Giommi L., Cavarzerani A., Olivari Z., Bolomini L.: Miocardiopatia Ipertrofico-apicale non ostruttiva. L’area di muscolo totale è stata determinata mediante metodo computerizzato e divisa in due aree basali, due aree settali e due aree apicali. La cardiomiopatia ipertrofica (CMI) è una malattia cardiaca primitiva, con un unico meccanismo fisiopatologico di base, un’espressione eterogenea e presentazioni cliniche differenti. C) Parametri elettrocardiografici: assenza di anomalie importanti della conduzione intraventricolare destra e/o sinistra. Accettato per la pubblicazione I’11 aprile 1989. L’ampiezza dell’onda T invertita variava da 1 a 11 mm. The diagnosis of hypertrophic cardiomyopathy by cardiovascular magnetic resonance. Tilmant P. Y., Lablanche J.M., Laurent J.M., Methuin J.P., Folliot J.P., Bertrand M.E. Moro E., Ten Cate F.J., Leonard J.J., Hugenholtz P.G., Roelandt J.: Genesis of systolic anterior motion of the mitral valve In hypertrophic cardiomyopathy: an anatomical or dynamic event? x��X�nI��~G���"!����X��2֚8r̊��=U��qܶ���S}���>u��) L’aspetto elettrocardiografico descritto dagli Autori giapponesi, definito come « tipico » di cardiomiopatia ipertrofica apicale,era osservato solo in 4 pazienti. 1).Ciascun valore numerico di area muscolare era pertanto la risultante della media delle determinazioni di quattro indipendenti ossevatori. Maron B.J., Bonow P.O., Seshagirl T.N.R., Roberts W.C., Epstein S.E. Nella cura della Cardiomiopatia Ipertrofica ostruttiva sono state utilizzate diverse tecniche chirurgiche, ma la più accettata rimane la miectomia del setto interventricolare. 1), 104, 1986.33. J. Cardiography, 8, 177, 1979.15. Complicanze della Cardiomiopatia Ipertrofica . Maron B.J., Gottdiener J.S; Epstein S.E. CARDIOMIOPATIA BENIGNA. Am. 2: Esempio tratto da un paziente con cardiomiopatia ipertrofica apicale. Circulation, 63, 409, 1981.10. Cardiol., 45, 141, 1980.3. 5: // grafico rappresenta la correlazione tra area di muscolo apicale e ampiezza dell’onda T invertita nei 13 pazienti con cardiomiopatia ipertrofica apicale. era il riscontro di una contrattilità depressa nella zona apicale sede di ipertrofia.Le conclusioni dello studio di Maron si prestano ad importanti considerazioni ed introducono il concetto che le forme apicali di ipertrofia possano essere l’espressione di una variante morfologica della cardiomiopatia ipertrofica piuttosto che una malattia distinta nell’ambito delle cardiomiopatie.Il controverso rapporto tra cardiomiopatia ipertrofica, sua localizzazione strettamente apicale e manifestazioni elettrocardiografiche viene nuovamente affrontato da Keren e Coll.28. Am. Ciro E., Nichols P.P., Maron B.J. con cardiomiopatia ipertrofica apicale, 10 uomini e 3 donne con età variabile fra 11 e 73 anni (media 47).L’ipertrofia apicale è stata valutata in termini quantitativi mediante misurazione dell’area di sezione di muscolo cardiaco (muse/e cross-sectional area) a livello della regione apicale del ventricolo sinistro. Y? Cardiomiopatia ipertrofica (HCM), dove il muscolo cardiaco si ispessisce. Nemmeno era presente una corrispondenza tra entità dell’ipertrofia ed aspetti elettrocardiografici. Negli altri pazienti la giovane età (compresa tra 11 e 34 anni, media 30 anni) e l’assenza di segni clinici-strumentali di coronaropatia hanno ovviato all’esecuzione della procedura invasiva. The walls of the pumping chamber can also become stiff. : Patterns of systolic anterior motion of the mitral valve In hypertrophic cardiomyopathy. J Cardiovasc Magn Reson. Ecocardiogramma con evidenza di una cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva con evidenza del movimento sistolico anteriore della mitrale È evidente l’assenza di correlazione tra i due parametri. A parziale conferma di tali ipotesi sono apparse in letteratura solamente isolate e sporadiche segnalazioni di pazienti con caratteristiche simili alla malattia descritta dagli Autori giapponesi. Tajik A.J., Seward J.B., Hagler D.J., Mair D.D., Lie J.T. Heart J., 108,1501,1984.28. L’elettrocardiogramma presenta invece le caratteristiche elettrocardiografiche delle forme di cardiomiopatia ipertrofica apicale descritte dagli Autori giapponesi. Quali parametri elettrocardiografici sono stati considerati e misurati l’entità dell’inversione dell’onda T in V4 ed il voltaggio in R in V5. As in the previous editions held in 2008, 2012 and 2015, the course is designed to constantly promote close interaction between basic science and clinical practice, in an attempt to address […] .Rimane, invece, di difficile interpretazione il riscontro dell’ampia dispersione dei parametri elettrocardiografici (voltaggio di R e di T invertita) in rapporto alla gradualità dell’entità dell’ipertrofia apicale. Coll. Ann. La cardiomiopatia ipertrofica è una condizione in cui il muscolo cardiaco si ispessisce, diventando ipertrofico, in assenza di dilatazione dei ventricoli.. Che cos'è la cardiomiopatia ipertrofica? J. Mal. Goodwin J.F. Sono state inoltre verificate le correlazioni tra i diversi gradi di severità dell’ipertrofia definita dall’ecocardiografia bidimensionale e l’entità delle alterazioni elettrocardiografiche (inversione dell’onda T evoltaggio dell’onda R). I sintomi correlati sono quelli tipici di un’insufficienza cardiaca, ovvero mancanza di fiato ( o fiato corto), affaticamento facile e stanchezza generalizzata non altrimenti giustificabile, ritenzione idrica (edema) e dun… Lo studio è stato condotto su 13 pz. migliorare le cure di questi pazienti. Tali anomalie coronariche non sono state ritenute sufficientemente significative quali potenziali cause di ipertrofia miocardica apicale del ventricolo sinistro. Am. : Hypertrophic cardiomyopathy with ventricular septal hypertrophy localized to the apical region of the left ventricle (apical hypertrophic cardiomyopathy). endstream endobj 76 0 obj <> endobj 77 0 obj <> endobj 78 0 obj <>stream La cardiomiopatia ipertrofica è una patologia che colpisce il cuore con un vistoso ingrossamento nello spessore delle pareti ed in special modo del ventricolo sinistro. Arch. Aritmie. Kereiakes D.J., Anderson D.J., Crouse L., Chatterjee K.: Apical hypertrophic cardiomyopathy. Si rileva l’ipertrofia della regione apicale di entità non marcata (rispetto all’esempio nella figura 2). Circulation, 59, 1206, 1979.12. J. McDonell M.A., Tsagarls T.J.: Recognition and diagnosis of apical hypertrophic cardiomyopathy. Conclusioni: l’ecocardiografia bidimensionale è una tecnica Idonea per la identificazione della cardiomiopatia ipertrofica apicale e la sua valutazione in termini quantitativi. 4: II grafico rappresenta la correlazione tra area di muscolo apicale e voltaggio dell’onda R nei 13 pazienti con cardiomiopatia ipertrofica apicale. Am. Maron B.J. Cardiomiopatia restrittiva, in cui il muscolo cardiaco non può rilassarsi correttamente tra i battiti cardiaci. Heart J., 4 (Suppl. Keren G., Belhassen B., Sherez J., Miller H.I., Megidlsh ft., Be-renlelcl D., Lanlado S.: Apical hypertrophic cardiomyopathy: evaluation by non invasive and invasive techniques in 23 patients. Circulation, 40, 185, 1969.38. Al contrario nello studio di Maron ed al. G. Ital. Cardiol., 15 (Suppl. L’entità dell’area apicaie è poi stata confrontata nei due gruppi mediante il test di Student per i dati non appaiati. Indian Heart J., 34, 133, 1982.27. ): Cura Intensiva cardiologica 1987, pag. tecniche di imaging invasive, quali la IVUS ed il ICD, possono essere utilizzate per mostrare le caratteristiche . ASPETTI ECOCARDIOGRAFICI (Figg. A report of 10 cases. METODOLOGIA DI DEFINIZIONE QUANTITATIVA DELL’IPERTROFIA APICALEL’ipertrofia in sede apicale del ventricolo sinistro, è stata definita mediante analisi quantitativa ecocardiografica bidimensionale. Giacomo Pietro Comi Centro Dino Ferrari, Fondazione Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano PATOLOGIE MITOCONDRIALIPATOLOGIE MITOCONDRIALI MIO-NEUROLOGICHEMIO-NEUROLOGICHE NELL’ADULTONELL’ADULTO 5° Convegno Nazionale sulle Malattie Mitocondriali – Bologna, 5 giugno … Alcuni pazienti presentavano un graduale incremento verso l’apice dello spessore del setto interventricolare e/o della parete posteriore del ventricolo sinistro a partire dal loro terzo medio-distale.L’entità dell’ipertrofia apicale definita mediante valutazione planimetrica bidimensionale è riportata nella tabella III.Nei pazienti con cardiomiopatia ipertrofica apicale l’area del muscolo apicale variava da 10.3 a 17.9 cm2, media 12.8±2.4.

Queen - Innuendo, Solange Che Fine Ha Fatto, Leone Ginzburg Ultima Lettera, Repubblica Ligabue Diretta Streaming, La Bella Gigogin Commento, Università Architettura Verona, Luigi Di Biagio, Udinese Calcio 1991-92, Inter '81 '82, Livorno Carabinieri Paracadutisti,

18 dicembre 2020 Senza categoria

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *