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impero ottomano riassunto

Da quel momento, i capi religiosi aleviti, bektashi e mevlevi, all'origine dell'islamizzazione dell'Anatolia e dei Balcani, vennero giustiziati o deportati. Colpisce gli ambasciatori e i mercanti stranieri con soprusi e pesanti ammende, prendendo a pretesto ogni minimo incidente, per procurar loro difficoltà”. Ad esempio, un accordo commerciale con la Gran Bretagna, stipulato nel 1838, causò una crisi senza precedenti per gli artigiani locali non in grado di competere con le merci occidentali. La seconda cartina descrive il crollo dell’impero ottomano, tra il 1798 e il 1923. Così fecero, tra gli altri, la Repubblica di Ragusa, il Montenegro, il Principato di Transilvania (indipendente dopo la caduta del regno d'Ungheria), la Moldavia e la Valacchia. Gli ottomani subirono una pesantissima sconfitta da parte di una coalizione di stati cristiani, nota come Lega Santa, nella celebre battaglia navale di Lepanto, combattuta il 5 ottobre 1571. Il risultato fu l'abdicazione del sultano, avvenuta nel 25 aprile 1512, e la salita al potere del figlio cadetto Selim I. Fu infatti lui a creare il nuovo corpo dei giannizzeri (Yeniçeri, "nuova milizia"), una fanteria composta da soldati di carriera inquadrati in una rigida disciplina che diverranno l'élite militare ottomana e gli artefici di grandi vittorie nei secoli a seguire. Nel frattempo, nel 1574, Selim era morto e a lui succedette il figlio Murad II che a sua volta lasciò il titolo di sultano alla sua morte, avvenuta nel 1595, al primogenito Mehmet III, che rimase sul trono fino al 1603. [21][18], Successivamente, Murad intraprese campagne militari per riconquistare i territori dei Balcani, come Salonicco, la Macedonia e il Kosovo. La tradizione delle miniature ottomane, realizzate per illustrare manoscritti o utilizzate in pubblicazioni dedicate, fu fortemente influenzata dall'arte persiana, sebbene includesse anche elementi della tradizione bizantina dei manoscritti miniati. Il 17 novembre, il deposto Mehmet, lasciò Istanbul a bordo di una nave da guerra britannica. Dopo aver guidato personalmente l'esercito contro i polacchi, iniziò ad introdurre sostanziali riforme nell'amministrazione, iniziando un processo di “turchizzazione” di queste mettendo in discussione l'antica pratica del devscirme, limitando il potere degli ulema e dei giannizzeri. 1 L’Impero ottomano nel 1359 (XIV secolo) L’Impero ottomano nel 1451 L’Impero ottomano tra il 1451-1481 L’Impero ottomano tra il 1512-1520 L’Impero ottomano tra il 1530-1566 L’Impero ottomano tra il 1566-1683 L’Impero ottomano nel1856 DATE DELLE CONQUISTE Il 10 giugno 1916 lo sharīf de La Mecca al-Husayn ibn ʿAlī, dopo la promessa che gli Alleati avrebbero favorito la completa indipendenza degli arabi dal giogo turco-ottomano, dette avvio alla cosiddetta rivolta araba. [177], Se nei primi anni di vita dell'impero l'architettura ottomana si concentrò soprattutto sui caravanserragli, considerati delle “basiliche mercantili”, con il passare del tempo le moschee presero sempre più importanza. Il loro numero crebbe nel corso dei secoli, dai circa 6 000 ai tempi di Maometto II ai 35 000 del 1598; così come il loro potere che sfociò talvolta in rivolte. [68], Nel 1676 alla carica di gran visir viene nominato Kara Mustafa Pascià,[69] descritto dagli storici come “Ambizioso, autoritario, ma anche avido di denaro e profondamente xenofobo. La cavalleria ottomana (müsellems) si divideva in spahi (cavalleria pesante) e akinci (cavalleria leggera). [117] Nonostante che il sultano mantenesse ancora la sua carica, il potere era detenuto dal “Comitato Unione e Progresso” guidato da tre uomini appartenenti al movimento rivoluzionario. [87] Nel 1807 Selim decise di negoziare con i giannizzeri in rivolta ma una fatwā emessa l'anno successivo dallo Sheikh-ul-Islam portò alla sua cattura e all'insediamento del cugino Mustafa IV, dando inizio ai colpi di stato ottomani del 1807-1808. Tale istituto controllava parte del sistema economico ottomano facendo ricorso alle sue prerogative per garantire gli interessi europei, spesso a scapito di quelli ottomani. ( [130], L'esercito ottomano, sconfitto, dovette ripiegare in patria insieme a oltre 400 000 profughi; a Costantinopoli la moschea di Solimano servì da campo di accoglienza, quella di Fatih divenne un ospedale militare, Santa Sofia accolse i malati di colera. L'intero sistema era regolato dall'alto per mezzo del Qanun, un sistema che ebbe origine fin nell'era pre-islamica. La debolezza delle strutture militari spinsero i vertici del governo turco a rafforzare e ammodernare le loro risorse militari; in particolare il gran visir Mahmut Şevket Pascià dette impulso a tali riforme. Nell'estate del 1660, un vasto incendio colpì proprio la capitale e le cui cronache raccontano della perdita di 4 000 abitanti, 28 000 case e 300 palazzi, cioè all'incirca i due terzi della città. La seconda guerra di Morea che ne scaturì si concluse con la pace di Passarowitz, sottoscritta dal sultano Ahmed III, con la quale i turchi rientravano in possesso dei territori persi in Grecia, ma subivano ingenti perdite nei Balcani. Tra gli appartenenti si annoverava anche colui che diverrà il padre della Turchia Moderna: Mustafa Kemal Atatürk. [154][155] Quelli reclutati venivano condotti verso la capitale dell'impero per essere sottoposti a un'ulteriore selezione. Dopo aver colto alcune vittorie, riuscì ad occupare Bursa; Cem venne sconfitto e trovò rifugio in Egitto e da lì si consegnò ai Cavalieri di Rodi. L'astronomia e la tradizione classica della scienza ottomana, The Ottoman Constitution, promulgated the 7th Zilbridge, 1293 (11/23 December, 1876), The American Journal of International Law, Studies on Ottoman Social and Political History: Selected Articles and Essays, A Shameful Act: The Armenian Genocide and the Question of Turkish Responsibility, The Birth Of Modern Turkey: The Ottoman Military And The March To World War I, Defeat in Detail: The Ottoman Army in the Balkans, 1912–1913, La grande storia della prima guerra mondiale, The Establishment of the Balkan National States, 1804–1920, Costantinopoli: splendore e declino della capitale dell'Impero ottomano: 1453-1924, Foreign Investment in the Ottoman Empire: International Trade and Relations 1854–1914, La grande cucina ottomana : una storia di gusto e di cultura, Storia delle crociate: dalla predicazione di papa Urbano II alla caduta di Costantinopoli, Paleologo. Il potere ottomano ruotava in modo cruciale attorno all'amministrazione dei diritti alla terra, il che dava spazio all'autorità locale per sviluppare le esigenze del Millet (una confessione religiosa locale). Tuttavia, nel 1696 dovette cedere Azov allo zar Pietro il Grande e venne sconfitto pesantemente nella Battaglia di Zenta dall'esercito asburgico guidato da Eugenio di Savoia, che portò alla firma, il 26 gennaio 1699, della pace di Carlowitz con cui terminò la guerra austro-turca[73] con la quale gli ottomani persero vasti territori, dimostrando una decadenza oramai conclamata. [28] Dopo aver fatto abbattere le mura e distruggere i cannoni, il sultano permise agli abitanti cristiani di mantenere i propri beni e le proprie chiese; ai mercanti genovesi venne concesso libero accesso alla loro colonia di Galata, mentre il 18 aprile 1454 venne stipulato un nuovo trattato di pace con Venezia, con il quale si riconosceva la reciproca libertà di effettuare scambi commerciali e da allora in avanti a Costantinopoli ci sarebbe stato un Bailo inviato dalla Serenissima. Se in occidente era conosciuto come “il Magnifico”, nel suo impero era noto come kanuni ovvero il legislatore, per la sua intensa attività volta a regolare la vita dei suoi sudditi. Ai giannizzeri, inoltre, era affidata la tutela dell'ordine pubblico e dello spegnimento degli incendi a Costantinopoli; non fu raro che ai migliori di essi vennero offerti timar e cariche governative, fino ad arrivare a diventare, in alcuni casi, gran visir.[163][164]. Nel frattempo, il deputato a La Mecca aveva già preso contatti con l'Inghilterra per preparare l'indipendenza della penisola arabica, mentre altre province perseguivano gli stessi obiettivi.[132]. Le numerose sconfitte convinsero il sultano Abdül Hamid dell'esigenza di riformare l'impero e pertanto scelse gran visi che condividessero questa urgenza. Il governo ottomano perseguì una politica economica basata sullo sviluppo di grandi centri commerciali e industriali, come Bursa, Edirne e Istanbul. Fu uno degli imperi più vasti della storia e il più vasto del suo tempo nel XVII secolo. A causa di tutto ciò, il 28 maggio 1876 Abdul Aziz venne deposto e pochi giorni dopo fu trovato morto, ufficialmente per suicidio. L'episodio passò alla storia come l'"incidente di buon auspicio" e si concluse con l'abolizione ufficiale dei giannizzeri avventa il 17 giugno. Sconto 5% e Spedizione gratuita. [6] Nel mito della fondazione conosciuto dalla cultura ottomana come "Sogno di Osman", il giovane Osman è ispirato dal sogno premonitore di un grande impero, rappresentato da un imponente albero le cui radici si espandono in tre continenti e i cui rami coprono il cielo; dalle radici si diramano quattro fiumi: il Tigri, l'Eufrate, il Nilo e il Danubio, e l'albero fa ombra a quattro catene montuose: il Caucaso, il Tauro, l'Atlante e i Monti dei Balcani. Impero ottomano e prima guerra mondiale . Il sorbetto al limone, accompagnato da biscotti, era una bevanda assai diffusa come la boza o il bal suyu una birra a base di miele e luppolo fermentato a lungo. Nel 1911 il Regno d'Italia governato da Giovanni Giolitti iniziò una guerra per il possesso delle regioni ottomane della Tripolitania e della Cirenaica. Nel 1317 muove insieme all'esercito verso Bursa, che metterà sotto assedio. Oltre che di espansione, questo fu un periodo anche di pace con l'impero bizantino con cui vennero strette relazioni diplomatiche e intraprese attività commerciali. Il nuovo sultano si dimostrò fin da subito ben diverso dal padre, mettendosi in luce per la risolutezza e la ferocia delle sue azioni. La costituzione ottomana del 1876 sancì ufficialmente lo status imperiale ufficiale del turco.[198]. Il tradizionale teatro d'ombre turco, con i protagonisti karagöz e Hacivat, si diffuse in tutto l'impero presentando personaggi che rappresentavano tutti i principali gruppi etnici e sociali. Così nel 1921, dopo due anni di sanguinosi combattimenti, Kemal riuscì a sconfiggere i greci e, il 9 settembre, poté fare il proprio ingresso a Smirne. [33], Dopo l'abdicazione di Bayezid II, il figlio Selim I ne prese il posto. [15][14][12] Fedele ai suoi propositi “il Fulmine”, come era stato soprannominato il sultano (in turco yildirim), si spinse fino ai confini con la Stiria, prendendo nel frattempo Patrasso e il Peloponneso. Vengono aboliti i millet, le comunità autonome all'interno dell'impero, sancendo l'uguaglianza davanti alla legge delle varie confessioni religiose. mentre l'urbanizzazione aumentò tra il 1700 al il 1922. Lo stato ottomano tendeva a non interferire con i sistemi di diritto religioso non musulmano, nonostante legalmente avesse il potere di intervenire attraverso i governatori locali. Venne fondato, in continuità con il sultanato selgiuchide di Rum, alla fine del XIII secolo nell'Anatolia nordoccidentale dal guerriero Osman I. Successivamente al 1354, i successori di Osman attraversarono l'Europa e, con la conquista dei Balcani, i beilicati turchi d'Anatolia vennero trasformati in un impero transcontinentale. Meglio andarono i rapporti diplomatici con gli stati europei, grazie alla stipula di capitolazioni con Inghilterra, Paesi Bassi, Francia e Repubblica di Venezia, confermando che l'impero godeva ancora di prestigio in politica estera e commerciale. La storia dell’impero ottomano è stata lunga, gloriosa e densa di avvenimenti che hanno coinvolto e segnato, direttamente o indirettamente, lo sviluppo sia dell’Europa che quello di altre vaste regioni del Nord Africa e del Medio Oriente. Ad esempio, il censimento del 1831 contava solo uomini e non era riuscito a comprendere l'intero impero. La struttura amministrativa all'interno del grande impero era dominata dal sultano, che aveva come primo ministro un gran visir. Inoltre controllarono i Balcani e la tutta la Grecia. [30], Maometto II morì il 4 maggio 1481 aprendo così la contesa sulla successione da parte dei suoi due figli Bayezid II e Cem. Nel 1909 fu vietata la schiavitù (tuttavia rimase praticata per almeno un altro ventennio); nel 1910 abolite le corporazioni; vennero aperte fabbriche, cementifici, mulini e cantieri marittimi; nel 1911 a Costantinopoli arrivò la distribuzione dell'energia elettrica e venne fondata la prima società telefonica. Nei secoli ben sette guerre turco-veneziane caratterizzarono i rapporti tra l'impero ottomano e la Repubblica di Venezia, partner privilegiati nei commerci ma nemici perenni per il controllo del Mediterraneo ed in particolare della Grecia. cui l’Impero ottomano reclutava bambini, solitamente cristiani e inizialmente arruolati per lo più presso le terre di nuova conquista, per convertili all’Islam e farne un esercito di schiavi-soldato altamente disciplinati e fedeli al sultano. [116], I “Giovani Turchi” (ufficialmente noti con il nome di "Comitato per l'Unione e il Progresso") fu un movimento composto da intellettuali e ufficiali che si prefiggeva l'obiettivo di trasformare l'impero, considerato economicamente e socialmente molto arretrato, in una moderna monarchia costituzionale. Insegnamento. "Nell’impero ottomano il concetto di nazionalità come lo intendiamo abitualmente non esisteva. I safavidi, inoltre, avevano aderito alla corrente sciita nell'Islam, considerata dagli Ottomani sunniti una vera e propria eresia. [14] Le mire sulla capitale dell'Impero Bizantino vennero tuttavia interrotte dai mongoli che, guidati da Tamerlano, avevano invaso l'Anatolia. Per prima cosa, senza dichiarare apertamente lo scontro contro i giannizzeri, decide di far addestrare un nuovo corpo dell'esercito nella maniera più simile a come veniva fatto per i soldati occidentali. Dopo la successiva avanzata dei turchi, nel 1547 Ferdinando I d'Asburgo riconobbe ufficialmente il dominio ottomano dell'Ungheria. Una stima della popolazione residente tra il 1520 e il 1535, pari a 11 692 480 abitanti, venne effettuata contando le famiglie nei registri delle decime ottomane e moltiplicando questo numero per 5. La loro funzione in battaglia era quella di proteggere i fianchi dei giannizzeri. [122] Al suo posto venne messo il fratello Mehmet V, considerato più liberale e quindi maggiormente gradito ai Giovani Turchi; il suo ruolo era comunque privo di potere effettivo: le decisioni venivano in realtà prese da alcuni membri del governo ottomano e in particolare dai cosiddetti "Tre Pascià", Ismail Enver, Mehmed Talat e Ahmed Djemal. Nonostante la superiorità numerica e l'inizio delle operazioni favorevole agli inglesi, il tentativo non ebbe successo grazie all'insipienza alleata e alle grandi capacità dei due comandanti ottomani, Otto Liman von Sanders e Mustafa Kemal Atatürk, allora comandante della 19ª divisione della Quinta armata ottomana, «oltre che alla volontà inflessibile, all'ostinata dedizione e all'incrollabile fedeltà delle truppe ottomane al loro sultano e califfo», come ebbe a dire l'ufficiale tedesco Hans Kannengiesser. Tra i più importanti scienziati degli ultimi tre secoli dell'impero ottomano si ricordano: l'astronomo e architetto Bahāʾ al-dīn al-ʿĀmilī, il matematico Gelenbewī Ismā῾īl Efendī e gli astronomi Ġāzī Aḥmad Muḫtār Pāšā e Mehmed Fatin Gökmen, quest'ultimo fondatore dell'osservatorio di Kandilli a Istanbul e promotore di una rinascita, tre secoli dopo Taqī al-Dīn, degli studi astronomici in turco. Nel 1911, delle 654 compagnie all'ingrosso operanti a Istanbul, 528 erano di proprietà di greci. Le provincie si trovarono spesso in uno stato di agitazione; nel 1603 alcune sommosse scoppiarono perfino nella capitale mentre, tra il 1576 e il 1590, venne combattuta una sanguinosa guerra contro l'Iran che inizialmente vide gli ottomani primeggiare con la conquista della Georgia, dell'Azerbaigian e della messa in armi di una flotta nel mar Caspio.

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18 dicembre 2020 Senza categoria

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