Maserati Home

guerre puniche riassunto pdf

Grazie a queste misure e al fatto che diverse comunità del centro-Italia, soprattutto quelle latine, mantennero fede alla loro alleanza, i Romani riuscirono a schierare un numero sufficiente di legioni con cui contrastare l’avanzata dei Cartaginesi.In questa fase ritornò prepotentemente sulla scena Quinto Fabio Massimo il quale, vista legittimata l’accortezza della sua strategia bellica dalla terribile sconfitta di Canne, riuscì a farsi eleggere per due anni di fila al consolato tra il 215 e il 214 a.C. e a garantire la carica al giovane figlio nel 213 a.C. Dopo aver ristabilito la disciplina tra le truppe romane, Scipione diede avvio a una spettacolare e sistematica opera d’assedio, chiudendo ogni via d’accesso per Cartagine e isolando completamente la città anche dal mare. Ma quando la notizia di questi preparativi giunse a Roma il Senato si affrettò a inviare un ultimatum a Cartagine rivendicando per sé il possesso dell’isola e minacciando i Cartaginesi di riaprire le ostilità se non si fossero piegati alle loro volontà.Questa rappresentava ovviamente una minaccia che Cartagine, uscita stremata dalla guerra con i mercenari, non poteva sostenere: la città punica si vide quindi costretta a cedere ogni rivendicazione sulla Sardegna e a pagare ai Romani un’indennità di 1200 talenti.Le ragioni che portarono i Romani a cambiare in modo così drastico il loro comportamento nel volgere di soli tre anni rimangono tutt’ora controverse. 8��$�'@G�Ȟ}�d�D?�Y|g�Ԏ���1*��Ʉ��#�a3�v��� �'�…�J��1}��(TA���j���JA�#�QI��^���`0v�蚈m�"�:6������I`~��u8�����O�`q�&�����!Tm�H���@���{a[���#yj����-��=fB��~:�9ai��l`��N)t��^�ߏc���|���c�[����n�L���A0����!���AL�[��C��td�q����~:�ݡUh�P�}U�A[]�����oU \�q���y��{LL�%�o!�Ԟ�(sC��KE��RG�%�`�T~�J����$P!_7�Ekr�'s��i�n�Rvrwbch�I�68uc 5� �g;#]Z�On^� vA�D�(�ȭ�k���a�����`���$����M�~���s�Ga�O�oF���vT�[��v�V����>��D6�W&�q���I. 0000104736 00000 n Nel giro di pochi mesi fu allestito un imponente esercito composto da una flotta di 200 navi da guerra e una forza terrestre di 20.000 legionari. 27 Gennaio 2019 12 Marzo 2019 Luigi Gaudio Articoli e interventi sulla scuola, contributi, contributi-vari, Temi. 0000130665 00000 n 0000002792 00000 n A partire dal 232 a.C., tuttavia, la situazione tornò a farsi tesa. La guerra per salvare Roma, Roma-Bari, Laterza, 2007.- Id., Annibale, Bologna, Il Mulino, 2014. Sull’isola fu inviato un esercito sotto il comando del console Tiberio Sempronio Gracco.Nel frattempo i Cartaginesi, che più o meno nello stesso periodo avevano posto termine alla rivolta dei mercenari e convinti evidentemente di avere ancora ogni diritto sulla Sardegna, si apprestavano a loro volta a inviare un esercito sull’isola. 0000018155 00000 n sulla I guerra punica ad uso degli studenti di liceo (fine del I o inizio II anno) I: Dalla fondazione di Roma alla distruzione di Cartagine, Milano, Rizzoli, 1983.- R. Miles, Carthago delenda est. La crisi della Repubblica Profondi cambiamenti avvennero in Roma dopo le guerre puniche e la conquista della Grecia e dell'Oriente. 0000012578 00000 n Roma vinse la prima guerra punica con la vittoria vicino alle isole Egadi, nel mare della Sicilia. 0000131385 00000 n Le operazioni dei Cartaginesi in Spagna furono inizialmente ignorate dai Romani, che nello stesso periodo si trovarono a loro volta occupati in diverse campagne militari. Condividi questa lezione. Abbandonata a se stessa, Capua chiese e ottenne la resa nel 211 a.C. Nello stesso periodo i Romani, per allentare la minaccia macedone, siglarono inoltre un accordo con la lega etolica, una confederazione di città-stato greche tradizionale nemica della Macedonia, che costrinse Filippo V ad abbandonare ogni speranza di traghettare il suo esercito in Italia.L’attenzione di Roma e Cartagine si spostò allora sulla penisola iberica. Il conflitto entrò allora in una fase di stallo. 0000006152 00000 n Nel 241 a.C. la classe dei proprietari terrieri, guidata da Annone, aveva avuto un peso decisivo nel convincere il sinedrio cartaginese a concludere finalmente il lungo conflitto con Roma. Download File PDF Le Guerre Puniche Roma Contro Cartagine Le Guerre Puniche Roma Contro Cartagine When somebody should go to the ebook stores, search introduction by shop, shelf by shelf, it is in reality problematic. I Galli furono quindi costretti a chiedere la pace, e il riconoscimento della supremazia romana fu sancito nel 219 a.C. con la fondazione delle due colonie di Piacenza e Cremona. Più difficoltà furono invece riscontrate da Roma nella sottomissione dell’Italia settentrionale (dove le ultime tribù dei Galli e i Liguri opposero una tenace resistenza) e soprattutto nella conquista della penisola iberica, il cui completo inglobamento nello Stato romano avverrà solo sotto Augusto (guerre cantabriche: 29-19 a.C.).Nel corso delle guerre condotte contro le monarchie ellenistiche (200-167 a.C.) i Romani poterono avvalersi della collaborazione dei Cartaginesi, i quali, come da trattato, fornirono a Roma aiuti economici e militari.Nonostante le terribili condizioni di pace, Cartagine era infatti riuscita in breve tempo a ricostruire gran parte della sua forza economica. Tuttavia Annibale, ormai convinto dell’inevitabilità di un nuovo scontro con Roma e sicuro dell’appoggio del sinedrio cartaginese, controllato in questi anni dalla sua fazione, ignorò gli ammonimenti romani e nella primavera del 219 a.C. mosse contro Sagunto cingendola d’assedio.L’iniziativa di Annibale colse di sorpresa i Romani, che nello stesso periodo si trovavano impegnati nella seconda guerra illirica: Demetrio di Faro, dimentico dei benefici ricevuti da Roma, aveva infatti concesso agli Illiri di riprendere le loro attività piratesche, contravvenendo in questo modo ai patti stipulati alla fine del 228 a.C. A sedare questa rivolta furono inviati entrambi i consoli del 219 a.C., mentre Sagunto, nonostante le continue richieste di aiuto, fu lasciata in balia del suo destino: la città capitolò ai Cartaginesi dopo otto mesi di strenua resistenza 4.Quando la notizia della distruzione di Sagunto raggiunse Roma, il Senato inviò a Cartagine un durissimo ultimatum in cui s’intimava alla città punica di offrire le adeguate riparazioni economiche e soprattutto di consegnare Annibale nelle mani dei Romani. 0000008107 00000 n 1383 0 obj <> endobj Vita economica, sociale e politica a Cartagine - le attività economiche svolte a Cartagine, l'organizzazione sociale e politica; I rapporti tra Roma e Cartagine - il periodo della pacifica coesistenza tra Roma e Cartagine; La prima guerra punica - le cause della prima guerra punica e il suo svolgimento Roma, fondata secondo la tradizione nel 753 a.C., era invece riuscita, dopo secoli di lotte, a conquistare l’egemonia sull’Italia centro-meridionale, sconfiggendo prima la lega latina (340-338 a.C.), quindi la popolazione dei Sanniti (343-283 a.C.), e infine la città greca di Taranto (280-272 a.C.). Tuttavia la fama da lui acquisita nel corso della guerra dei mercenari e il comportamento ambiguo tenuto dai Romani nella “questione sarda” contribuirono ad alterare nuovamente - e questa volta in modo significativo - l’equilibrio politico. A testimonianza di questa ripresa i Cartaginesi si erano addirittura offerti, nel 191 a.C., di versare ai Romani tutto il tributo ancora da pagare in una sola soluzione (offerta comunque rifiutata dal Senato). Diventata ormai padrona assoluta del Mediterraneo occidentale, la città era convinta di aver superato il test più importante nella corsa verso l’acquisizione del dominio universale. Prima delle guerre puniche ci furono alcuni trattati: 509 a.c.: con cartagine 348 a.c.: prima delle guerre 279 a.c.: in occasione della guerra contro taranto e pirro: sancisce che i romani non possono intromettersi nella sicilia e che i cartaginesi non possono intromettersi in italia. Inizia la prima guerra contro Cartagine.Nel 260 a.C. la flotta romana distrugge quella cartaginese a Milazzo.Nel 256 a.C. fallisce la spedizione di Attilio Regolo in Africa.Nel 241 a.C. Roma ottiene la vittoria decisiva alle Egadi. Si è già detto che negli anni compresi tra il 237 e il 227 a.C. i Romani non s’interessarono alle operazioni compiute dai Cartaginesi in Spagna, sostanzialmente perché impegnati nel tentativo di consolidare la loro egemonia sulle coste del Tirreno, dell’Adriatico e sulla frontiera settentrionale della penisola italica.Alla fine del 226 a.C., tuttavia, un’ambasciata romana raggiunse la Spagna e stipulò con Asdrubale un trattato, il quale stabiliva che i Cartaginesi non potessero oltrepassare in armi il fiume Ebro.A promuovere l’accordo fu verosimilmente Marsiglia, città greca dedita al commercio e da tempo alleata dei Romani, che guardava con sospetto e preoccupazione al progressivo ampliarsi delle mire espansionistiche cartaginesi sulla penisola iberica, regione nella quale la stessa Marsiglia deteneva diverse colonie. 0000008916 00000 n L’esercito terrestre era composto per la maggior parte da forze mercenarie, reclutate tra le tribù iberiche e libiche, e per una piccola misura da coscritti arruolati tra le popolazioni africane. Con la fine delle ostilità le forze mercenarie che avevano servito in Sicilia fecero ritorno in Africa reclamando il pagamento, non ancora corrisposto, degli ultimi anni di servizio. Nonostante la schiacciante vittoria riportata a Canne, Annibale, seppur pressato dai suoi generali, si rifiutò di marciare su Roma, che egli considerava probabilmente inespugnabile a causa delle forti mura “serviane” 5, e preferì piuttosto rimanere nel sud Italia a fomentare la rivolta dei socii italici. Il Cartaginese riuscì tuttavia a eludere nuovamente le forze romane, e dopo aver attraversato gli Appennini in un punto non controllato dai Romani si diede a provocare il console Flaminio facendogli credere di voler marciare direttamente su Roma. Una volta terminata quest’opera Scipione lanciò una serie di attacchi combinati, portando la guerra tra le stesse strade della città fino a quando gli ultimi difensori non si consegnarono nelle sue mani o scelsero la via del suicidio.Cartagine fu completamente distrutta dai Romani, mentre gran parte del suo territorio andò a costituire la nuova provincia d’Africa. Sulla seconda guerra punica e le figure di Annibale e Scipione: - G. Brizzi, Scipione e Annibale. Forte di questo successo, Amilcare si assicurò allora l’alleanza del principe numida Narava (cui promise in sposa una delle sue figlie), e dopo aver ottenuto una seconda vittoria sui ribelli, incoraggiò la defezione tra le loro fila, promettendo una generale amnistia a chi avesse accettato di combattere al suo fianco.Questa politica ebbe però, come effetto più immediato, quello di radicalizzare la posizione dei ribelli: uno dei loro capi, Ataurito, fece torturare e uccidere Gisgone (insieme ad altri 700 prigionieri cartaginesi), così da compromettere inevitabilmente la posizione dei mercenari. I Romani erano convinti che la guerra si sarebbe presto risolta in loro favore. Famosa è diventata l’espressione utilizzata da Tito Livio, che nel commentare l’indecisione del Senato afferma laconicamente: “dum ea Romani parant consultantque, iam Saguntum summa vi oppugnabatur”, ossia “mentre a Roma si discuteva, a Sagunto già si combatteva violentemente”. La vita politica era controllata da un consiglio di 300 anziani (il sinedrio), che agiva in collaborazione con due magistrati eletti annualmente (i sufeti) e con un consiglio più ristretto formato dai cento membri più illustri dell’aristocrazia. Nato del 235 a.C., egli aveva avuto occasione di mettersi in mostra già da giovanissimo, quando nel 218 a.C. aveva salvato la vita del padre, allora console, nella battaglia del Ticino. Scipione era in effetti una personalità anomala nel panorama politico romano. William Turner, Tempesta di neve: Annibale e il suo esercito attraversano le Alpi (1812). Cartagine, fondata nell’814 a.C. da Fenici provenienti da Tiro, era alla guida di un vasto impero commerciale che controllava, oltre alle coste del Nord Africa (l’odierna Tunisia), la parte occidentale della Sicilia, la Sardegna, la Corsica e la parte meridionale della penisola iberica. In Sardegna la situazione politica aveva infatti subito un repentino cambiamento. 0000012723 00000 n Teatro delle operazioni nella guerra dei mercenari. I Romani avevano però preso le dovute precauzioni inviando nella penisola iberica i fratelli Publio e Cneo Cornelio Scipione i quali, tra il 218 e il 211 a.C., avevano condotto in modo brillante le operazioni militari impedendo ad Asdrubale di inviare soccorsi al fratello e costringendo soprattutto Cartagine a destinare alla penisola iberica le forze che avrebbero dovuto invece giungere in Italia in aiuto di Annibale.Alla fine del 211 a.C., tuttavia i fratelli Scipione furono vittima di un agguato e massacrati insieme con la maggior parte delle loro truppe. Nei tre anni successivi (259-257 a.C.) le operazioni militari proseguirono sia sul mare sia sulla terraferma con alterne vicende. 0000002584 00000 n Si è sostenuto che l’intervento in Africa fosse diretto, più che a distruggere la città punica, a evitare che essa finisse nelle mani di Massinissa. I Romani tuttavia non si fecero intimidire e Annibale, constatata una volta di più l’impossibilità di assalire la città, fece marcia indietro ritirandosi in Lucania (Calabria). Le guerre puniche ()Dopo avere esteso i suoi confini su quasi tutta l'Italia peninsulare, Roma fronteggiò Cartagine, una potente città fenicia situata nell'Africa settentrionale (la zona dell'odierna Tunisia). Quel che è certo è che la sottrazione della Sardegna aprì una profonda ferita nell’orgoglio cartaginese, dando avvio a una serie di eventi destinati a sfociare, anche se a distanza di quasi vent’anni, in un nuovo, terribile conflitto tra le due potenze. Il fratello più giovane di Annibale, Magone, raccolse le ultime forze cartaginesi in un disperato tentativo di ribaltare le sorti del conflitto, ma a Ilipa, nella Spagna meridionale, Scipione riportò un’altra schiacciante vittoria (206 a.C.) che sancì in modo definitivo la completa estromissione dei Cartaginesi dalla penisola iberica. Nel 209 a.C. s’impadronì, con una mossa a sorpresa, di Nova Carthago, mentre l’anno successivo (208 a.C.), nei pressi di Baecula, inflisse ad Asdrubale una severa sconfitta. 5 A questo proposito è diventata celebre l’incitazione rivolta ad Annibale da Maarbale, comandante della cavalleria cartaginese. 3 Secondo la tradizione, nel 237 a.C., alla vigilia della sua partenza per la Spagna Amilcare Barca avrebbe condotto il figlio Annibale, allora di soli nove anni, davanti a un altare e lì gli avrebbe fatto giurare solennemente di combattere per sempre e senza tregua i Romani. Al momento di partire per l’Italia Annibale aveva lasciato in Spagna gran parte delle sue forze sotto il comando di suo fratello Asdrubale, con la speranza che negli anni successivi egli gli avrebbe inviato i rinforzi necessari a foraggiare la sua campagna italica. Le monarchie ellenistiche che dominavano allora la parte orientale del Mediterraneo - la Macedonia degli Antigonidi, la Siria dei Seleucidi e l’Egitto dei Lagidi o Tolemei - non erano infatti in grado di incutere nei Romani la stessa paura provocata dai Cartaginesi.Nei cinquant’anni successivi alla conclusione della “guerra annibalica” Roma si impegnò quindi in una serie di conflitti che le consegnarono infine la supremazia su tutto il Mediterraneo. 0000005895 00000 n Le guerre puniche: riassunto. Annibale ritrova il capo del fratello Asdrubale (affresco di Giambattista Tiepolo, 1725-1730). E naturalmente con le città greche del Sud Italia. Le guerre puniche. Il Barcide era infatti convinto che se fosse riuscito a infliggere ai Romani delle pesanti sconfitte in Italia, i socii avrebbero via via abbandonato l’alleanza con la città egemone, privando in questo modo Roma delle sue risorse belliche e costringendola a capitolare. Essi, sobillati prontamente dai mercenari, offrirono ai rivoltosi l’oro necessario per pagare alle truppe il soldo dovuto e un esercito di circa 70.000 uomini. 1383 59 Flaminio, di temperamento particolarmente bellicoso, si mise allora ad inseguire i nemici, ma fu così attirato da Annibale in una trappola mortale presso il lago Trasimeno. Da una parte diversi senatori si mostravano scettici sulla possibilità di intervenire in Sicilia, essenzialmente perché non sussistevano ragioni valide per aiutare i Mamertini (non legati a Roma da alcun patto d’alleanza). Quest’ultimo, seppur battuto, riuscì tuttavia a fuggire con buona parte delle sue truppe e si mise in marcia sull’Italia in un estremo tentativo di portare aiuti al fratello. Da anni la sua famiglia si faceva portavoce in Senato di una particolare visione politica che voleva fare di Roma una grande potenza sullo scenario internazionale, la capitale di un impero che abbracciasse tutto il bacino del Mediterraneo. 0 Tornati in forze a Utica essi inflissero alle forze cartaginesi una severa sconfitta. Dall’altra, tuttavia, in molti erano convinti che un intervento si rendesse necessario per arginare l’espansione cartaginese in Sicilia e impedire una pericolosa escalation: la conquista di Messina avrebbe infatti fornito ai Cartaginesi un’ottima base non solo per completare la conquista dell’isola, ma per lanciare in futuro un’offensiva sul territorio italico.Alla fine, vista l’indecisione del Senato, la questione fu risolta dal popolo, il quale, attirato dalle prospettive di guadagno offerte da una guerra in un territorio ricco come quello siciliano, votò per inviare a Messina un contingente armato. Il Senato tuttavia, proprio sotto consiglio di Regolo, si rifiutò di intavolare qualsiasi trattativa, e il console, nonostante le proteste dei concittadini, fece allora ritorno a Cartagine dove subì un terribile supplizio. Facendo leva sulla resistenza della sua fanteria mercenaria e sulla superiorità della cavalleria numidica, il Cartaginese riuscì ad accerchiare completamente l’esercito romano con una micidiale manovra a tenaglia: i Romani lasciarono sul campo più di 50.000 caduti, tra cui anche il console Lucio Emilio Paolo, che preferì morire sul posto piuttosto che accettare il disonore della sconfitta. Lo stesso Asdrubale rimase sul campo e la sua testa, raccolta dai consoli come macabro trofeo di guerra, fu portata ad Annibale a testimonianza che ogni tentativo di ricevere rinforzi era ormai illusorio. Mappa concettuale sulle guerre puniche: sintesi e riassunto degli eventi che hanno impegnato Roma e Cartagine dal 264 al 146 a.C. 0000013242 00000 n Furono adottati provvedimenti straordinari tra cui l’arruolamento nelle legioni dei ragazzi che non avevano ancora compiuto l’età legale (diciassette anni) e degli stessi schiavi, cui in cambio del servizio veniva offerta la libertà. Aveva così inizio il secondo conflitto punico. Colti completamente alla sprovvista e pressati anche ai fianchi dai terribili attacchi della cavalleria numidica, i Romani subirono un’altra, pesantissima sconfitta: solo un manipolo di legionari riuscì a sfondare centralmente le linee cartaginesi e a trovare riparo a Piacenza. 0000003584 00000 n Dopo aver liberato Messina dai Cartaginesi (cui si erano momentaneamente uniti anche i Siracusani), i consoli del 263 a.C. si misero in marcia su Siracusa e dopo un breve assedio convinsero Gerone, diventato nel frattempo re dei Siracusani, a firmare un trattato di pace con il quale si impegnava a combattere a fianco dei Romani e a prestare loro aiuti economici per il rifornimento delle legioni in Sicilia. Barricati all’interno delle loro mura, per ben due anni essi furono in grado di frustrare tutti i tentativi d’assedio dei Romani. Testo latino a fronte in formato elettronico? All’inizio del III secolo a.C. Roma e Cartagine erano considerate le due maggiori potenze del Mediterraneo occidentale. All’inizio del 215 a.C. venne inoltre a mancare Gerone di Siracusa, che dal 263 a.C. aveva sempre mantenuto fede alla sua alleanza con Roma e il trono passò al nipote Ieronimo il quale dimostrò da subito di nutrire sentimenti filo-cartaginesi. In Italia i Romani, dopo essere riusciti negli anni precedenti ad arginare l’ondata di defezioni tra gli alleati italici, passarono all’offensiva ponendo l’assedio a Capua. E infatti più o meno nello stesso periodo (la cronologia è discussa) i Romani stipularono un’alleanza con la città greca di Sagunto, posta oltre 200 km a sud dell’Ebro e quindi in pieno “territorio cartaginese”. Da una parte Roma, seppur padrona ormai di gran parte della Sicilia, non riusciva a sferrare il colpo decisivo alle ultime postazioni ancora in mano ai Cartaginesi, mentre dall’altra gli stessi Punici non possedevano la forza necessaria per lanciare una vigorosa controffensiva.Nel 242 a.C., tuttavia, con un enorme sforzo economico il Senato ordinò la costruzione di una nuova flotta da guerra, finanziata soprattutto grazie alle contribuzioni volontarie dei più ricchi cittadini romani, che si offrirono di anticipare allo Stato le somme necessarie con la promessa di venire poi rimborsati alla conclusione del conflitto. 0000002931 00000 n La guerra aveva ormai preso un indirizzo favorevole ai Romani: Annibale, costretto nell’estrema punta meridionale della Calabria, non poteva più sperare di ricevere rinforzi né dalla Spagna né tantomeno da Cartagine, visto il costante pattugliamento della flotta romana. offers an array of book printing services, library book, pdf and such as book cover design, text formatting and design, ISBN assignment, and more. In questo triennio egli ebbe quindi modo di dispiegare con continuità la sua strategia bellica. La conclusione del conflitto aprì a Cartagine una gravissima crisi interna. Le guerre puniche: La politica espansionistica di Roma al tempo della Repubblica. 0000014298 00000 n Ad avvalorare tale ipotesi concorrerebbero sia l'archeologia sperimentale (i "corvi" semplicemente NON funzionano) sia un argomento ex silenzio: sulla stele in memoria del console vittorioso non si fa alcun riferimento a questa "arma segreta" nè vi è alcuna notizia ulteriore che sia mai stata utilizzata in altre battaglie.

Tesi Sull'autismo E Il Gioco, Calendario 2020 Pdf Gratis, Concorso Polizia Graduatoria 3 Anni, Funzione Eco Condizionatore, Canzone Don Backy Testo E Accordi, Cascate Delle Marmore Telefono, San Mauro Mare Spiaggia, Pinacoteca Di Brera Gratis, All Of Me Accordi 100% Corretti, Dieta Ipocalorica Colon Irritabile, Reparti Speciali Gdf,

18 dicembre 2020 Senza categoria

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *